Viaggio con Tirrenia, la testimonianza: «Nave sporca e disagi. Esperienza indegna»
La segnalazione nella tratta da Olbia a Civitavecchia: «Penso ai sardi, che si spostano per vacanza ma anche per necessità. Non si può in queste condizioni»
Sassari Una segnalazione lunga e amareggiata. Il tema è ancora quello delle tratte in nave da incubo: stavolta il racconto è del signor Giuliano Milana, passeggero a bordo della Tirrenia Janas da Olbia a Civitavecchia.
«In tredici anni di Sardegna, il peggior viaggio di sempre», lo ribattezza.
«Nave sporca, moquette con macchie e briciole, arredi del bar in fase di restauro con ridotto numero di posti a sedere (ad agosto? In pieno esodo?). Non ho nulla contro i cani sulle navi ma, perdonate la franchezza, cani e moquette non vanno per nulla d’accordo mi chiedo come qualsiasi requisito di igiene possa essere rispettato». Poi ancora la cabina: «Luce centrale non funzionante, luce di testiera del letto con vetro copri lampadina assente e con il rischio che la mia bambina, 3 anni e 4 mesi, ci infilasse le dita. Pulsante di scarico del bagno non funzionante. Lavandino sporco», elenca.
Lamentele anche per il servizio «scadente» del ristorante, e infine al momento dello sbarco «ci hanno fatto abbandonare la cabina con ampio anticipo, potrei anche capirlo dato che sicuramente la nave riparte da Civitavecchia ma devi mettere le persone in condizione di poter sopravvivere. I luoghi di aggregazione in attesa dello sbarco senza aria condizionata e con un fortissimo odore di gasolio. Aria irrespirabile. Malessere e malcontento diffuso tra i passeggeri – accusa il signor Milana –. Insomma un'esperienza indegna di un Paese civile, un affronto alla dignità dei passeggeri, un servizio vergognoso. Se l’Italia è una Nazione e tale si vuol definire non credo che si possa trattare così i propri cittadini. Non me ne vogliano gli amici con le mie stesse origini “continentali” ma soprattutto per i sardi. Non che il problema sia meno grave per i non nativi, visti anche i prezzi, ma per questi ultimi il viaggio è spesso un’occasione di vacanza mentre per i sardi diviene una necessità di collegamento». (paolo ardovino)