La Nuova Sardegna

Energia

Elettricità quanto mi costi, nel 2025 le imprese sarde spenderanno 233 milioni in più

di Salvatore Santoni
Elettricità quanto mi costi, nel 2025 le imprese sarde spenderanno 233 milioni in più

Le stime nel dossier della Cgia: nell’isola si prevede un aumento di spesa di circa il 17%

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Sassari Quest’anno le bollette delle imprese sarde potrebbero schizzare alle stelle. È infatti di 233 milioni di euro l’incremento stimato dall’ufficio studi della Cgia, che si basano su un’ipotesi del prezzo medio dell’energia elettrica nel 2025 di 150 euro per MW/h e del gas a 50 euro per MW/h; mantenendo così una proporzione di tre a uno tra le due tariffe, come si è verificato nei due anni precedenti. Nel 2024 le imprese dell’isola hanno pagato una bolletta energetica di circa 1,3 miliardi di euro, mentre nel 2025 è previsto un aumento del 17,6 per cento (il conto salirebbe oltre 1,5 miliardi).

Sempre secondo le stime della Cgia, l’intero sistema imprenditoriale italiano andrebbe a spendere ben 13,7 miliardi di euro in più rispetto al 2024, pari a un aumento del 19,2 per cento. In totale, la spesa complessiva dovrebbe toccare gli 85,2 miliardi: di questi, 65,3 sarebbero per l’energia elettrica e 19,9 per il gas. A pagare il conto più salato dovrebbero essere le imprese del Nord. Questa ripartizione geografica, infatti, “ospita” buona parte dello stock delle imprese presenti nel nostro Paese e, conseguentemente, dovrà farsi carico della quota parte di aumento più consistente; praticamente quasi quasi due terzi dell’aggravio complessivo. I rincari relativi al 2025 di luce e gas interesseranno, in particolare, le aree che presentano i consumi maggiori: vale a dire la Lombardia con un aggravio di 3,2 miliardi di euro, l’Emilia Romagna con +1,6 miliardi, il Veneto con +1,5 e il Piemonte con +1,2.

I settori più a rischio rispetto ai rincari sono metallurgia (acciaierie, fonderie, ferriere, etc.); commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.); altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, parrucchieri, estetiste, etc.); alimentari (pastifici, prosciuttifici, panifici, molini, etc.); alberghi, bar e ristoranti; trasporto e logistica; chimica.

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