La Nuova Sardegna

Enti locali

Rivoluzione province: «Gallura di nuovo autonoma, ma ora serve più personale»

di Giandomenico Mele
Rivoluzione province: «Gallura di nuovo autonoma, ma ora serve più personale»

Piccinnu: «Prima il bilancio, poi il destino è nelle nostre mani»

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Olbia «Otterremo l’autonomia, si torna a quando era stata chiusa la Provincia Olbia-Tempio», così Rino Piccinnu, amministratore straordinario della Provincia gallurese, saluta la firma della presidente Todde.

Il primo aprile sarà il giorno in cui rinascerà ufficialmente la Provincia Gallura Nord-Est Sardegna. Il decreto firmato dalla presidente della Regione ha dato seguito alla deliberazione del 5 febbraio relativa al trasferimento alla Città metropolitana di Sassari e alla Provincia Gallura Nord-Est Sardegna dei beni immobili, dei beni mobili, del personale e dei procedimenti della Provincia di Sassari. Ai fini della ripartizione e del relativo trasferimento ai nuovi enti territoriali, la Regione dispone che i beni mobili e immobili siano assegnati in base alla competenza territoriale dei nuovi enti; che il personale sia assegnato tenendo conto della necessità di assicurare la funzionalità dei nuovi enti e della competenza territoriale, anche in considerazione delle interlocuzioni già intervenute con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative; che, per la suddivisione delle quote delle società in house e delle partecipate, si prenda atto dell'accordo sottoscritto fra la Città metropolitana di Sassari e la Provincia della Gallura Nord-Est Sardegna e che la suddivisione dei procedimenti in corso, delle risorse finanziarie e di ogni altra eventuale ulteriore ripartizione, costituisca oggetto di specifico accordo.

Prospettive «Dal primo aprile tornerà in vita a tutti gli effetti la Provincia Gallura, nella nuova denominazione Nord-Est Sardegna– sottolinea Rino Piccinnu, amministratore straordinario della Provincia gallurese –. Nel giro di tre settimane approveremo il bilancio e avremo la possibilità di spendere i nostri soldi». Quali saranno le risorse ancora non è dato sapere, dal momento che sul bilancio non è possibile dare cifre e la giovane provincia ha necessità di immissione di denaro fresco per lavorare. «Inutile nasconderlo, il vero problema è quello della scarsità delle risorse e del personale, abbiamo in organico meno della metà delle persone necessarie a far funzionare la macchina amministrativa – denuncia Piccinnu –. Aspettiamo l’intervento della Regione, con l’approvazione della Finanziaria, per avere contezza dei soldi in cassa per procedere a mettere mano al fabbisogno di personale». In questo momento la pianta organica è costituita da meno di 60 persone, delle quali sono operative circa 50, escludendo dipendenti in distacco e infortunio. Secondo Piccinnu dovrebbe essere di almeno 120 persone.

Nel decreto si dispone la cessazione dall’incarico del commissario straordinario della Provincia di Sassari, Gian Piero Scanu. «Siamo pronti, il destino dell’ente è nelle nostre mani. Non appena avremo il bilancio attiveremo le formule di legge per poter assumere, con la mobilità tra enti pubblici, e i concorsi – spiega Piccinnu –. Nelle more c’è la possibilità di collaborare con i Comuni di Olbia e Tempio, che ci daranno una mano con delle convenzioni. Nel frattempo, anche la Città metropolitana di Sassari ci darà supporto, lavorerò in concerto con l’amministratore straordinario, Gavino Arru».

Nel decreto è prevista anche la suddivisione delle quote nella Multiss, la società in house della ex Provincia di Sassari, che si occupa, tra le altre cose, della manutenzione di strade ed edifici scolastici, per la quale la Provincia Gallura avrà una quota del 26% del capitale sociale.

L’ultimo passaggio sarà l’approvazione del bilancio consuntivo del 2024 da parte della Provincia di Sassari e i primi tre mesi dell’anno in corso. «Non un dettaglio, si tratta di un passaggio importante perché l’eventuale avanzo di amministrazione potremo spenderlo solo dopo l’approvazione del bilancio – sottolinea Rino Piccinnu –. Noi gestiamo circa 200 depuratori, controllati e monitorati; 800 chilometri di strade provinciali, 22 plessi scolastici, abbiamo la salvaguardia dei corsi dei fiumi intercomunali». Un tema particolarmente sensibile è quello delle scuole, la popolazione scolastica cresce e non ci sono aule. «Abbiamo tre istituti ancora in zona HI4, nonostante il nuovo Pai, con il Classico e l’Ipia, e anche il Mossa è piccolo. C’è necessità di investimenti importanti da parte della Regione per dotare Olbia di scuole efficienti, moderne e attrezzate».

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