Sardegna, crollo demografico nel 2024: scomparso un paese grande come Macomer
Presentati gli indicatori demografici: diminuiscono gli under 15 e aumentano gli anziani
Sassari La popolazione della Sardegna nel 2024 è diminuita di 9.114 abitanti. L’isola, con la Basilicata, è la regione che a livello demografico ha avuto la percentuale negativa maggiore: -0,6 per cento. E’ come se fosse sparito un intero paese delle dimensioni di Macomer. Attualmente gli abitanti sono 1.561.339. In dieci anni, dal 2016 al 2024, l’isola ha perso quasi 100mila abitanti. Sono diminuiti gli under 15, andando sotto il 10%, con una popolazione sempre più vecchia e con meno cittadini attivi. L’unica provincia che abbia avuto un saldo positivo è quella di Olbia: +0,11%. Quella che ha perso di più è il Sulcis-Iglesiente: -1,07%. Lo indica l'Istat, negli indicatori demografici nel 2024.
A livello nazionale, insieme a un calo contenuto della popolazione residente, che peraltro continua a invecchiare, alla conferma di una dinamica naturale fortemente negativa, i cui effetti vengono attenuati da una dinamica migratoria più che positiva, e alla progressiva contrazione della dimensione media delle famiglie, il 2024 aggiunge elementi la cui portata va sottolineata. Tra questi, il minimo storico di fecondità, la speranza di vita che supera i livelli pre-pandemici, l'aumento degli espatri di cittadini italiani, il nuovo massimo di acquisizioni della cittadinanza italiana a cui si affianca comunque l'importante crescita della popolazione straniera residente.
Al 31 dicembre 2024 la popolazione residente conta 58 milioni 934mila individui (dati provvisori), in calo di 37mila unità rispetto alla stessa data dell'anno precedente. La diminuzione della popolazione prosegue ininterrottamente dal 2014 e il decremento registrato nel 2024 (-0,6 per mille) è in linea con quanto osservato negli anni precedenti (-0,4 per mille del 2023 e -0,6 per mille nel 2022). Il calo di popolazione non coinvolge in modo generalizzato tutte le aree del Paese. Mentre nel Nord la popolazione aumenta dell'1,6 per mille, il Centro e il Mezzogiorno registrano variazioni negative rispettivamente pari a -0,6 per mille e a -3,8 per mille. Nelle aree interne del Paese si osserva una perdita di popolazione più intensa rispetto ai Centri (-2,4 per mille, contro -0,1 per mille), con un picco negativo per le Aree interne del Mezzogiorno (-4,7 per mille). A livello regionale, la popolazione risulta in aumento soprattutto in Trentino-Alto Adige (+3,1 per mille), in Emilia-Romagna (+3,1 per mille) e in Lombardia (+2,3 per mille). Le regioni in cui si riscontrano le maggiori perdite sono invece la Basilicata (-6,3 per mille) e la Sardegna (-5,8 per mille). Nel 2024 le nascite si attestano a quota 370mila, registrando una diminuzione sul 2023 del 2,6%.
Calano anche i decessi (651mila), il 3,1% in meno sul 2023, dato più in linea con i livelli pre-pandemici che con quelli del triennio 2020-22. Il saldo naturale, ovvero la differenza tra nascite e decessi, è quindi ancora fortemente negativo (-281mila unità). Le immigrazioni dall'estero, 435mila, per quanto inferiori di circa 5mila unità rispetto al 2023, si mantengono sostenute. Le emigrazioni per l'estero ammontano a loro volta a 191mila, in sensibile aumento sul 2023 (+33mila). Il saldo migratorio netto con l'estero è dunque pari a +244mila, riuscendo in ampia parte a compensare il deficit dovuto alla dinamica naturale. Risultano, infine, in calo dell'1,4% i trasferimenti di residenza tra Comuni, che globalmente hanno coinvolto un milione e 413mila cittadini.