Disabili: «No ai tagli, garantire i fondi per le fasce deboli»
Quattordici associazioni hanno sottoscritto un documento chiedendo al governo scelte adeguate per una vita dignitosa
SASSARI. Crisi economica, tagli alla spesa pubblica, tagli ai bilanci e tagli anche di risorse che sono fondamentali per la sopravvivenza civile. Soprattutto quando a essere colpite sono le fasce più deboli della popolazione, come i disabili.
In un periodo in cui ci si deve abituare a contare anche il centesimo, è facile immaginare quanto grave possa essere non vedersi riconoscere più i contributi necessari proprio alla conduzione di una vita civile normale.
Le associazioni dei disabili e dei loro familiari operanti a Sassari e provincia, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale che si è svolta il 31 ottobre, hanno diffuso un documento in cui esprimono la loro preoccupazione e disapprovazione riguardo le politiche sociali ed economiche adottate in questi ultimi anni nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari.
In un documento, che è stato sottoscritto da 14 associazioni, si stigmatizzano le decisioni che di volta in volta vengono adottate nei confronti di portatori di handicap.
«Sappiamo che il debito pubblico in Italia e uno dei piu alti del mondo - si legge nella nota -, ma ciò non giustifica che le politiche di rigore debbano colpire i soggetti piu deboli, rischiando di creare ulteriori disuguaglianze e dividendo ancora di piu il Paese».
Pertanto si chiede che si definiscano i livelli essenziali delle prestazioni sociali, per garantire in tutto il paese gli stessi diritti e le stesse prestazioni;che venga rifinanziato il Fondo nazionale delle politiche sociali e quello per la non-autosufficienza.
«Le risorse per quanto richiesto - dicono le quattordici associazioni firmatarie del documento - devono essere ricercate attraverso scelte coerenti e convergenti nell'ottica di un paese civile che investe nelle politiche sociali fondi adeguati a garantire non solo la sopravvivenza, ma anche una dignitosa esistenza».
Il documento, che è stato inviato al governo, è stato sottoscritto dall’ Afarp (Associazione famiglie per l'attuazione della riforma psichiatrica), Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili), Anpa Sardegna (Associazione nazionale persone autistiche), Asarp (Associazione sarda per l'Attuazione della riforma psichiatrica), Associazione sarda traumi cranici, Associazione thalassemici sardi onlus, AssonHor, Diritti negati, Gruppo down, aderente Uni-Down, L'Isola che non c'è, Sasm (Sardegna sclerosi multipla), Ufha Sassari (Unione Famiglie Handicappati), Uici Sassari (Unione italiana ciechi e ipovedenti), Uildm Sassari (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).