«Risolvete il problema dei gatti»
Carcere di Bancali, sale di tono la polemica del Sappe: la colonia felina sarebbe arrivata a 150 animali
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SASSARI. Continuano le polemiche nel carcere di Bancali, col Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) che sollecita un intervento da parte del Provveditore regionale e della direzione del carcere sulle questioni del comandante delle guardie (incarico vacante da tempo e coperto solo un paio di volte alla settimana con i trasfertisti da altri carceri isolani) e soprattutto della colonia felina che si è venuta a creare negli ultimi due anni all’interno della struttura. Ieri intanto nell’istituto di pena sassarese c’è stata la visita del garante nazionale dei detenuti, mentre si monitora con attenzione la situazione dei contagi covid che negli ultimi giorni sarebbero risaliti.
La questione della colonia felina è tornata nuovamente all’attenzione del sindacato con una seconda nota inviata giovedì scorso dopo che quella del primo marzo non aveva avuto alcun riscontro. Il documento, firmato dal delegato nazionale Antonio Cannas, chiede una risposta alle problematiche sollevate con la prima nota specificando prima di tutto che «vogliamo evitare che quanto rappresentato nella precedente nota venga travisato» e che «evidenziando il problema della presenza dei gatti, non abbiamo indicato il numero dei felini perché non volevamo mettere in cattiva luce il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria che, verosimilmente, non è mai stato informato dalla Direzione locale». La situazione però, secondo il Sappe, sta diventando incontrollabile e il sindacato con la seconda nota fa una fotografia esatta della situazione: «I gatti dovrebbero essere circa 150, ma potrebbero essere anche di più per via degli spazi, inaccessibili, in cui gli stessi possono eventualmente nascondersi». «Una colonia di felini si trova nei pressi della sala colloqui – prosegue la nota –, un’altra nei pressi della sezione femminile; un’altra colonia si trova nei pressi della cucina detenuti; un’altra colonia si trova presso gli uffici della MOF; altri gatti sono presenti all’interno delle sezioni; altri, cosa ancora più ancora più grave, si trovano all’interno delle celle dove partoriscono e vengono accuditi dai detenuti; su questo ultimo fatto ci si domanda come abbia proceduto l’amministrazione quando sono stati sequestrati i felini grandi e piccoli dalle celle e che fine abbiano fatto i predetti animali». «Inizialmente, quando il penitenziario di Bancali è stato attivato e i gatti erano pochi, il personale di Polizia penitenziaria ha anche contribuito a sterilizzare alcuni di essi ma non è servito. Ora, invece, come ampiamente riferito, gli stessi sono davvero in numero elevato e, quindi, dato che sono praticamente randagi, potrebbero eventualmente anche trasmettere delle malattie all'uomo».
Il Sappe sollecita così una risposta e un intervento affermando che questo è necessario «Allo scopo di tutelare tanto la salute dei poliziotti quanto quella di chi vi accede a vario titolo e, chiaramente, di chi ci vive».(r.s.)
La questione della colonia felina è tornata nuovamente all’attenzione del sindacato con una seconda nota inviata giovedì scorso dopo che quella del primo marzo non aveva avuto alcun riscontro. Il documento, firmato dal delegato nazionale Antonio Cannas, chiede una risposta alle problematiche sollevate con la prima nota specificando prima di tutto che «vogliamo evitare che quanto rappresentato nella precedente nota venga travisato» e che «evidenziando il problema della presenza dei gatti, non abbiamo indicato il numero dei felini perché non volevamo mettere in cattiva luce il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria che, verosimilmente, non è mai stato informato dalla Direzione locale». La situazione però, secondo il Sappe, sta diventando incontrollabile e il sindacato con la seconda nota fa una fotografia esatta della situazione: «I gatti dovrebbero essere circa 150, ma potrebbero essere anche di più per via degli spazi, inaccessibili, in cui gli stessi possono eventualmente nascondersi». «Una colonia di felini si trova nei pressi della sala colloqui – prosegue la nota –, un’altra nei pressi della sezione femminile; un’altra colonia si trova nei pressi della cucina detenuti; un’altra colonia si trova presso gli uffici della MOF; altri gatti sono presenti all’interno delle sezioni; altri, cosa ancora più ancora più grave, si trovano all’interno delle celle dove partoriscono e vengono accuditi dai detenuti; su questo ultimo fatto ci si domanda come abbia proceduto l’amministrazione quando sono stati sequestrati i felini grandi e piccoli dalle celle e che fine abbiano fatto i predetti animali». «Inizialmente, quando il penitenziario di Bancali è stato attivato e i gatti erano pochi, il personale di Polizia penitenziaria ha anche contribuito a sterilizzare alcuni di essi ma non è servito. Ora, invece, come ampiamente riferito, gli stessi sono davvero in numero elevato e, quindi, dato che sono praticamente randagi, potrebbero eventualmente anche trasmettere delle malattie all'uomo».
Il Sappe sollecita così una risposta e un intervento affermando che questo è necessario «Allo scopo di tutelare tanto la salute dei poliziotti quanto quella di chi vi accede a vario titolo e, chiaramente, di chi ci vive».(r.s.)