La Nuova Sardegna

Sassari

Il progetto

Sassari, l’università vola nello spazio con l’alga spirulina

Sassari, l’università vola nello spazio con l’alga spirulina

Depositata dall’ateno la domanda di un brevetto internazionale che contribuirà ad ampliare la portata delle ricerche nel campo dell’astrobiologia, fino a immaginare un futuro in cui l’uomo possa arrivare su Marte

23 aprile 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Sassari L’Università degli Studi di Sassari, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS), l’Università degli Studi di Cagliari e l’azienda Tolo Green hanno depositato la domanda di un brevetto internazionale innovativo che contribuirà, grazie alle potenzialità dell’alga spirulina, ad ampliare la portata delle ricerche nel campo dell’astrobiologia, fino a immaginare un futuro in cui l’uomo possa arrivare su Marte.

Questo lo scenario che si prefigura nell’ambito del contributo che la Sardegna può fornire per l’esplorazione dello spazio. Tre anni dopo il percorso brevettuale in Italia, arriva la decisione di sbarcare in campo internazionale, depositando la domanda in Europa, Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone e India.

La spirulina prospera in assenza di gravità e di ossigeno Grazie a un lungo e paziente lavoro di squadra che ha coinvolto ricercatori, ricercatrici e dottorandi degli atenei e degli enti di ricerca interessati, è stato possibile mettere a punto un terreno di coltura fertile per l’alga spirulina, il nuovo “oro verde”, che cresce in condizioni di vita extraterrestri.

A gravità quasi pari a zero, raggiunta tramite un apposito strumento chiamato clinostato equipaggiato per simulare l’atmosfera marziana, l’alga prospera come dimostrano gli esperimenti condotti presso il laboratorio della professoressa Antonella Pantaleo del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari.

Dal 2006 il CRS4 e l’Università di Cagliari, come pure altri soci del DASS, stanno sviluppando, sotto la guida del professor Giacomo Cao, importanti ricerche sulle microalghe che potranno consentire agli astronauti di sopravvivere sul pianeta rosso. L’alga spirulina, infatti, in ambiente extraterrestre può servire al duplice scopo di nutrire gli astronauti e generare ossigeno, utilizzando l’atmosfera marziana satura di CO2. I

Primo piano
La legge

Approvato il nuovo Codice della strada: multe e telefoni alla guida, ecco cosa cambia

Le nostre iniziative