La Nuova Sardegna

Sassari

Violenza

Alghero, rissa sanguinosa al Touch: gli indagati salgono a due

di Nadia Cossu
Alghero, rissa sanguinosa al Touch: gli indagati salgono a due

Al senegalese di 30 anni si è aggiunto un sassarese di 29 anni

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Sassari Mentre uno “colpiva la persona offesa con tre violenti pugni al volto”, l’altro “la tratteneva da dietro, cingendole il collo con un braccio”. La ricostruzione della sanguinosa rissa avvenuta nella discoteca Touch on the beach di Alghero la notte tra il 14 e il 15 agosto dell’anno scorso è contenuta nell’avviso di conclusione delle indagini che il pubblico ministero Angelo Beccu ha notificato a due giovani ai quali è stato contestato il reato di lesioni aggravate.

Si tratta dell’indagato della prima ora, ossia il 30enne senegalese (difeso dall’avvocato Claudio Mastandrea) che avrebbe materialmente colpito la vittima (un ragazzo di 23 anni) e di un 29enne di Sassari (assistito dall’avvocato Francesco Chessa) che gli permise di farlo perché – come era emerso dalle immagini di un video – aveva tenuto ferma la persona offesa bloccandola con un braccio. Il passo successivo sarà la richiesta di rinvio a giudizio per i due che avrebbero causato lesioni molto gravi al giovane di Alghero, in particolare fratture sul volto per le quali, nell’immediatezza, gli furono assegnati trenta giorni di cure.

Tutto era successo a Ferragosto quando, nel bel mezzo di una rissa scoppiata nel privè del locale, il 23enne – finito per caso nella bolgia che coinvolgeva altre persone – era stato immobilizzato senza motivo da un buttafuori e colpito con un pugno molto violento da un ragazzo di colore (poi identificato nel senegalese di 30 anni) che aveva con sé gli apparecchi in dotazione agli addetti alla sicurezza del locale. “Un normale e sconosciuto avventore” secondo i gestori della discoteca, “un buttafuori alle dipendenze del locale” secondo la vittima dell’aggressione e i tanti testimoni che avevano immortalato la scena con un cellulare. A distanza di poco tempo il 30enne era stato iscritto nel registro degli indagati.

Era stato possibile identificarlo considerato che nel video diventato virale veniva inquadrato chiaramente mentre, dopo una caduta successiva a una spinta, si risollevava da terra e colpiva con ferocia l’incolpevole 23enne. Convinto che fosse stato lui in precedenza a spingerlo. La vittima dell’aggressione era rientrata a casa sanguinante e aveva presentato, attraverso l’avvocato Filippo Carta, una denuncia ai carabinieri di Alghero. Successivamente, a fine settembre, un altro giovane, di 21 anni, sempre attraverso l’avvocato Carta, aveva denunciato il senegalese addetto alla sicurezza e i titolari della discoteca, Cosimo e Federico Salis, padre e figlio. Il buttafuori di colore avrebbe infatti aggredito anche il 21enne. Era successo che quest’ultimo, per cercare di sedare la rissa, aveva afferrato uno dei ragazzi coinvolti e lo aveva allontanato ma «improvvisamente e senza motivo» era stato colpito alle spalle con un pugno dal senegalese che gli avrebbe anche detto: “Cazzo ti guardi, ti ammazzo”. Il 21enne era finito sopra un divanetto ed era rimasto ferito. Avendo visto chi lo aveva colpito – cioè il buttafuori di colore – si era alzato e gli aveva dato una spinta. Ed era stato allora che il senegalese dopo essersi sollevato da terra aveva dato tre pugni all’altro giovane, il 23enne, convinto che fosse stato lui a farlo cadere.

La denuncia era stata sporta anche contro i Salis per concorso in lesioni. «Per essersi avvalsi – era scritto nella denuncia – di addetti alla sicurezza privi dei requisiti di legge per svolgere attività di sicurezza e controllo all’interno della discoteca».

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