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Sassari

Cronaca

Aveva “rubato” i siti di Giorgia Meloni: sassarese chiede scusa ed evita il processo

di Luca Fiori
Aveva “rubato” i siti di Giorgia Meloni: sassarese chiede scusa ed evita il processo<br type="_moz" />

Un 50enne aveva registrato i domini web con il nome della premier

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Sassari Un po’ per gioco e forse un po’ con la speranza di ricavarci qualche soldo a novembre del 2021 un 50enne sassarese - forse un tantino visionario - aveva creato due portali web dai nomi suggestivi e all’epoca un po’ azzardati: www.melonipremier.it e www.melonipresidente.it che lo avevano però fatto finire nei guai.

Il 50enne, assistito dall’avvocato Carlo Pinna Parpaglia, era finito a processo e la premier Giorgia Meloni, sentendosi danneggiata, aveva avanzato una richiesta risarcitoria di 100mila euro. Ma i giorni scorsi, dopo aver inviato una lettera di scuse alla presidente del consiglio, il 50enne ha ottenuto il via libera dal giudice per le indagini Gian Paolo Piana per avviare la procedura della “messa alla prova”. Terminato il programma previsto dalla legge per l’imputato la vicenda potrebbe concludersi senza altre conseguenze. Quando all’inizio di agosto del 2022 i componenti dello staff di Giorgia Meloni, leader di Fratelli D’Italia e all’epoca in corsa per affermare la leadership del centrodestra, avevano tentato di attivare due domini internet sul portale “Aruba” si erano accorti che qualcuno aveva avuto - inaspettatamente - la stessa idea quasi un anno prima di loro. A ridosso delle elezioni politiche (si era andati a votare il 25 settembre del 2022) Giorgia Meloni si era sentita danneggiata dall’impossibilità di potere creare e utilizzare quei domini per la sua campagna elettorale - in quanto già registrati - e si era rivolta alla polizia postale per capire chi l’avesse battuta sul tempo. Era bastata una breve indagine, dopo la denuncia presentata a Roma dall’attuale presidente del Consiglio dei ministri, per risalire all’autore di quello che era stato classificato come un reato: sostituzione di persona. Al 50enne sassarese gli investigatori erano risaliti attraverso i dati forniti dalla società Paypal, per mezzo della quale erano stati effettuati i pagamenti per la registrazione dei due siti internet. Il fascicolo per competenza territoriale era stato recapitato in Sardegna, dopo che inizialmente la Procura di Roma aveva chiesto al giudice delle indagini preliminari l’immediato sequestro dei due domini, richiesta che era stata respinta. Appurato che il presunto reato era stato commesso dall’altra parte del mare, il fascicolo era stato trasferito alla Procura sassarese e affidato al sostituto procuratore Enrica Angioni. La premier, assistita dall’avvocato Maria Giulia Marongiu del foro di Cagliari, si era costituita parte civile e chiesto tramite il suo difensore un risarcimento di 100mila euro per i «danni patrimoniali e non» patiti dalla vicenda. La presidente del Consiglio aveva sostenuto infatti di aver subito un grave danno dal comportamento del sassarese, ex agente finanziario. È la seconda volta negli ultimi mesi che Giorgia Meloni risulta persona offesa in un procedimento penale a Sassari. A inizio ottobre la premier era comparsa in videoconferenza in udienza, nel processo contro due sassaresi imputati di diffamazione (padre e figlio, rispettivamente di 74 e 41 anni) accusati di aver manipolato delle immagini, inserendo il volto della presidente all’interno di alcuni video pornografici che erano poi circolati su internet. Anche in quell’occasione la Meloni aveva chiesto un risarcimento di 100mila euro, da devolvere in favore delle donne vittime di violenza.
 

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