Sassari, Pinuccio Mangatia: «Tre furti notturni in un mese, non potete più lasciarci soli»
Il titolare della bottega storica di via Università chiede aiuto dopo l’ennesima intrusione. Il ladro messo in fuga dai vigilanti. Il commerciante: «Ripopolate il centro storico»
Sassari Dopo tre intrusioni notturne in poco più di un mese nella sua bottega storica di via Università, nel centro storico di Sassari, Pinuccio Mangatia si rivolge ai sassaresi e al Comune. «Ripopolate il centro, non lasciateci soli perché da soli non ce la facciamo». Via Università, un tempo strada viva e ricca di botteghe, oggi conta trentacinque serrande abbassate, quasi tutte. Dei tanti progetti di rilancio del quartiere, annunciati in passato dalle varie amministrazioni e da associazioni di commercianti e cittadini nessuno è mai stato attuato.
Qualche notte fa, l’intervento delle guardie giurate della Mondialpol, la società a cui è collegato l’allarme della bottega di Pinuccio Mangatia, ha scongiurato l’ennesimo furto. «Fortunatamente – racconta il commerciante davanti all’ingresso della bottega – i vigilantes sono arrivati in pochi minuti. Il ladro a quel punto si è dato alla fuga a mani vuote. Ma in una delle due precedenti occasioni – aggiunge Mangatia – aveva portato via i soldi del fondo cassa, una trentina di euro in monete». Poco prima di Natale nel tentativo di fuggire dal negozio il ladro - forse sempre lo stesso - era rimasto incastrato sotto il peso della serranda e poi era stato liberato e arrestato dai carabinieri. Ma il giorno dopo il giudice lo aveva rimesso in libertà con l’obbligo di firma in caserma. Era la notte del 19 dicembre. Il ladro aveva usato un paletto in ferro, prima per forzare e poi per bloccare la serranda della storica salumeria, ma prima di riuscire a fuggire dal negozio con i 240 euro presi dalla cassa, era stato scoperto e quando aveva tentato di fuggire per evitare l’arresto era rimasto schiacciato dalla serranda. Il tentativo di furto messo a segno da un nigeriano di 27 anni, era finito malissimo. L’uomo era rimasto leggermente ferito al volto dalla serranda in ferro e poi era stato arrestato in flagranza dai carabinieri con l’accusa di furto aggravato. Erano stati proprio i militari della sezione radiomobile, avvisati da una cittadina che aveva visto l’uomo introdursi da Mangatia, a liberare il 27enne dalla serranda. Arrestato, era poi comparso in tribunale davanti al giudice Claudia Sechi che aveva convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo di firma quotidiano in caserma.
«Abbiamo rafforzato il nostro sistema di sicurezza – racconta Pinuccio Mangatia – abbiamo stipulato un contratto con una società di vigilanza, rinforzato i cancelli d’ingresso e predisposto un sistema di videosorveglianza, ma tutto questo sembra che non basti. Quello di cui veramente abbiamo bisogno – aggiunge il commerciante – è la presa di coscienza da parte della città e dell’amministrazione che questo quartiere non può essere abbandonato a se stesso. In via Università siamo rimasti noi, la frutta e verdura di Angela Delrio, la gioielleria Russo il negozio di abbigliamento, il tabacchino e tre bazar dei pakistani e dei bengalesi che per fortuna ci sono – aggiunge – perché senza di loro le serrande chiuse sarebbero anche di più. Dobbiamo cercare di creare un centro di attrazione per portare la gente in questa zona – conclude Mangatia – altrimenti siamo destinati a chiudere anche noi».