La Nuova Sardegna

Sassari

La storia

Da 53 anni al bancone, i Fratelli Tola abbassano la serranda

di Luca Fiori
Da 53 anni al bancone, i Fratelli Tola abbassano la serranda

Originari di Orune, avevano aperto il bar nel 1972 prima in via Turritana e poi nel quartiere di Luna e Sole

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Sassari Quando nel 1973 trasferirono l’attività da via Turritana (aperta nel 1972), nel centro storico della città, in via Stanis Manca, quella parte del quartiere di Luna e Sole stava nascendo. «Questi palazzi non c’erano – racconta Luciano Tola, classe 1940, davanti alla vecchia insegna – qui intorno era tutto uliveti e le strade erano ancora bianche. In oltre cinquant’anni di vita dietro al bancone io e mio fratello Salvatore, un anno più grande di me, abbiamo visto veramente di tutto. Siamo stati testimoni della crescita di questo quartiere – aggiunge – ma ora, a 86 e 85 anni, siamo stanchi e malincuore chiudiamo, abbiamo bisogno di riposarci».

La serranda del “Bar Biliardi” Fratelli Tola è stata tirata giù per l’ultima volta sabato pomeriggio. Per l’ultimo brindisi non potevano mancare i clienti più affezionati, gli anziani del rione, figli e nipoti dei due anziani baristi e la squadra di calcio “Sage 1996” che ha calcato i campi della provincia per più di 20 anni e che aveva fatto del Bar Tola il proprio quartier generale.

Appartenenti a una famiglia numerosa, arrivata in città da Orune nel 1958, Luciano e Salvatore Tola sono i primi due di otto figli. Degli altri tre sono diventati medici, uno ferroviere, uno insegnante e uno perito chimico. I genitori avevano aperto un piccolo market in via Principessa Iolanda e i due figli maggiori, ottenuta la licenza per vendere alcolici, avevano inizialmente aperto l’attività nel cuore della città, poi dopo un anno la scelta di scommettere su un quartiere in evoluzione.

«Abbiamo passato anche anni difficili – spiega Luciano Tola – erano quelli in cui la droga aveva invaso le città e in tante occasioni abbiamo dovuto farci rispettare». Pian piano il quartiere aveva iniziato a prendere forma, nello stesso anno dell’apertura del bar Tola venne completata la chiesa di Mater Ecclesiae. «Sono stati un punto di riferimento per Luna e Sole – commenta uno degli avventori – ora la speranza è che qualcuno voglia raccogliere il testimone e rialzare la serranda che da stamattina i clienti troveranno chiusa». Mentre con un panno dà per l’ultima volta una spolverata ai tavolini, Salvatore Tola ammette che i clienti e il bancone gli mancheranno. «È stata la mia vita – spiega l’anziano barista – è normale che sarà strano non alzare più quella serranda, ma ho le ossa rotta, non è più possibile andare avanti. Speriamo – conclude – che qualcuno voglia rilevare l’attività».


 

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