La Nuova Sardegna

Il monumento

Sassari, ecco il progetto per risanare il Ponte di Rosello

di Giovanni Bua
Una veduta dall’alto del ponte di Rosello
Una veduta dall’alto del ponte di Rosello

Vale cinque milioni e riguarda il risanamento strutturale e la valutazione di vulnerabilità sismica

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Sassari Via libera dalla conferenza di servizi al progetto definitivo per il risanamento strutturale e la valutazione di vulnerabilità sismica del ponte di Rosello, con il raggruppamento temporaneo di professionisti guidato dall’ingegnere Giovanni Merella che potrà ora procedere alla progettazione esecutiva e permettere a Palazzo Ducale di dare la caccia ai fondi regionali e ministeriali necessari per l’intervento.

Il progetto Il progetto elaborato è diviso in due lotti, il primo da 1.445.000 e il secondo da 4.400.000. Queste la cifra necessaria per mettere mano ai 150 metri di viadotto, costruito per volere di Benito Mussolini per collegare il nucleo storico della città con il nascente quartiere popolare di Monte Rosello, scavalcando le valli e l’omonima fontana. L’operazione è complessa. E parte dall’approvazione da parte della precedente amministrazione del documento preliminare alla progettazione per la messa in sicurezza e risanamento conservativo, per dare gambe al quale è stato chiesto e ottenuto un finanziamento per servizi di ingegneria e architettura di 180mila euro con decreto del Ministero dell’Interno.

Due fasi Il progetto, messo in piedi dall’allora assessore ai Lavori Pubblici Gianfranco Meazza, si articola in due fasi. La prima comporta la valutazione di sicurezza statica sulle strutture e il completamento dell'analisi sulla stabilità del muro d'ala del ponte sul lato della rotatoria del Mercato Civico, verso valle. La seconda riguarda invece la serie di interventi necessari per consentire di classificarlo come opera a rilevanza strategica, quelle che durante eventi calamitosi assumono rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, e che hanno accesso a un dedicato iter per finanziamenti di manutenzione e potenziamento, di cui il ponte ha invece assoluto bisogno.

Senza categoria Le problematiche di staticità e l'assenza decennale di interventi manutentivi straordinari, oltre all’assenza di certificazioni di collaudo ufficiali, hanno infatti reso il ponte “privo di categoria” ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni datate 2018. La storia Il viadotto del Rosello (tecnicamente i ponti sono solo quelli che scavalcano corsi d’acqua) infatti è una struttura storica, realizzata dall'ingegner Tullio Serra (lo stesso che costruì il teatro Verdi) e inaugurata in pompa magna nel 1934 (venne definita una delle più audaci strutture dell’epoca) con il nome di “ponte Littorio”, conserva ancora ben visibili i sei fasci littori in bronzo che adornano le balaustre e, ai lati, le campane che durante periodo fascista segnalavano il coprifuoco.

Vincolata È struttura di rilevanza storica e vincolata ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Lungo complessivamente 152 metri ha un impalcato di due distinti tronchi simmetrici di lunghezza ciascuno di 76 metri e larghezza di 13 metri. Realizzato con cemento armato ad alta resistenza, venne costruito a Cantilevet e cioè a navate ben equilibrate, e rappresenta ancor oggi una opera pubblica di pregevole fattura e indiscutibile importanza storica. Decisivo il suo ruolo anche dal punto di vista sociale ed economico per la città di Sassari. Il ponte infatti, innalzandosi come una protezione sull'antica fonte dl Rosello, collegò la città con il popoloso quartiere di Baddimanna-Monte Rosello, in piena espansione, evitando il lungo attraversamento della valle, con oltre mezzo chilometro di strada disagiata. E rese possibile anche un collegamento molto più agevole con i centri della Flumenargia e dell'Anglona.

Una struttura complessa, che necessita di costanti lavori di manutenzione e che continua ad essere strategica per la mobilità cittadina, oltre che parte integrante della sua storia. Lavori che passano necessariamente dalla sua riclassificazione.

L’iter L’iter è avviato, e la presa d’atto da parte del Rup Rossella Fiori dei pareri positivi dei membri della Conferenza di Servizi, recepita dalla determina del dirigente del settore Infrastrutture della mobilità e Traffico, Fabio Emanuele Spurio datata 4 aprile è sicuramente un passo importante per mandare avanti un intervento necessario per tutelare la sicurezza e la storia dei cittadini sassaresi.