La Nuova Sardegna

Sassari

La sentenza

Nessuna truffa all’Inps, il reddito serviva per crescere il suo bambino

di Nadia Cossu
Nessuna truffa all’Inps, il reddito serviva per crescere il suo bambino

Non omise dati nella certificazione Isee per avere il sussidio. Assolta una giovane madre

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Sassari Era finita a processo con l’accusa di “truffa ai danni dello Stato”. L’Inps, che aveva presentato una denuncia, riteneva che l’imputata – una giovane di 27 anni – avesse omesso (in quattro domande presentate) di fornire tutte le informazioni richieste per poter ottenere il reddito di cittadinanza.

In particolare la donna – madre di un bambino piccolo – secondo l’Istituto di previdenza non avrebbe indicato nella Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) gli importi relativi agli assegni di mantenimento che il suo ex compagno (e padre del piccolo) le avrebbe corrisposto. Per questa ragione era partita la denuncia e le era stato revocato il reddito di cittadinanza. Ossia i soldi che le permettevano di crescere il proprio figlio.

La donna si era rivolta all’avvocato Sabina Useli per essere difesa nell’aula del tribunale. Il dibattimento ha consentito di dimostrare che l’imputata non aveva mai ottenuto denaro per il mantenimento e che il padre del bambino si era sempre disinteressato del figlio. Anche sulla base di alcune testimonianze era emerso che la 27enne avesse cresciuto da sola il piccolo. Lo stesso padre, citato come teste, aveva ammesso di non aver mai regolarizzato la situazione dal punto di vista economico. Ossia, nessun contributo fornito per il sostentamento del bambino. Nella sua discussione l’avvocato Sabina Useli aveva evidenziato come la denuncia dell’Inps fosse infondata e come mancasse l’elemento soggettivo del reato, il dolo specifico, per usare il linguaggio giuridico. Il giudice Sara Pelicci, accogliendo la tesi della difesa, ha assolto la giovane madre con la formula “perché il fatto non sussiste”.

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