«Al Banco serve una grande prova»
di Andrea Sini
Coach Bucchi presenta la sfida di domani contro Brindisi, che ha guidato per 5 stagioni: «Per me è una gara particolare»
29 gennaio 2022
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Con l’esperienza che ha alle spalle, non è più il tipo dall’emozione facile, ma cinque stagioni non si dimenticano facilmente. Tra i temi sul tavolo dell’ennesima edizione della sfida tra Dinamo e Brindisi, in programma domani sera al palazzetto, c’è anche la presenza di coach Piero Bucchi, che ha guidato i salentini dal 2011 al 2016. Nel secondo impegno del girone di ritorno, i sassaresi proveranno a riprendere la marcia interrotta domenica scorsa sul parquet di Brescia.
«Per me è una sfida particolare – dice Bucchi –, mi ricorda 5 anni molto belli del mio passato ad coach, è una sfida che mi regala emozioni. Brindisi è una buona squadra, aveva già qualità importanti e un roster completo, e ora sta inserendo anche Alessandro Gentile. Siamo consapevoli che si tratta di una gara non semplice, contro una squadra che ha una posizione buona in classifica e che sta da anni stabilmente nella parte alta della graduatoria. Ma noi abbiamo le nostre certezze, abbiamo fiducia nelle cose che stiamo facendo. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa».
«Le sfide con Sassari vissute dall’altra parte? Sono sempre venute fuori partite molto belle – dice il coach del Banco di Sardegna –, ci siamo trovati due volte nei playoff ed è stato sempre molto bello, con un grande agonismo abbinato a una correttezza non usuale».
Dopo la partita di domenica a Brescia, nella quale la Dinamo è andata vicina alla vittoria, sono finiti sul banco degli imputati sia Christian Mekowulu, che si conferma estremamente incostante, che Jason Burnell, alle prese con una crisi personale imprevista.
«Mekowulu ha giocato partite buone e altre in cui era meno presente. È consapevole che serve una buona prestazione – conferma Bucchi – e in questi giorni ha lavorato bene. Abbiamo riguardato la partita insieme, ne abbiamo parlato. A sua parziale scusante, prima di Brescia aveva avuto una settimana non facile per problemi al ginocchio, ma voglio che il suo temperamento lo porti a trovare una prestazione diversa. La sfida con Perkins è un bel banco di prova per lui, sto vedendo un giocatore comunque vivo e che ci vuole provare. Burnell – conclude il tecnico bolognese – ho provato a utilizzarlo in due ruoli e la sua fisicità è importante in entrambe le posizioni. Questo senza mettere completamente da parte Treier perché vorrei gratificare il lavoro di tutti, anche se non è sempre facile. In generale, ho nella testa il fatto che i ragazzi vogliano verificare sul campo il lavoro fatto in settimana. Anche stavolta servirà l’aiuto di tutti».
«Per me è una sfida particolare – dice Bucchi –, mi ricorda 5 anni molto belli del mio passato ad coach, è una sfida che mi regala emozioni. Brindisi è una buona squadra, aveva già qualità importanti e un roster completo, e ora sta inserendo anche Alessandro Gentile. Siamo consapevoli che si tratta di una gara non semplice, contro una squadra che ha una posizione buona in classifica e che sta da anni stabilmente nella parte alta della graduatoria. Ma noi abbiamo le nostre certezze, abbiamo fiducia nelle cose che stiamo facendo. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa».
«Le sfide con Sassari vissute dall’altra parte? Sono sempre venute fuori partite molto belle – dice il coach del Banco di Sardegna –, ci siamo trovati due volte nei playoff ed è stato sempre molto bello, con un grande agonismo abbinato a una correttezza non usuale».
Dopo la partita di domenica a Brescia, nella quale la Dinamo è andata vicina alla vittoria, sono finiti sul banco degli imputati sia Christian Mekowulu, che si conferma estremamente incostante, che Jason Burnell, alle prese con una crisi personale imprevista.
«Mekowulu ha giocato partite buone e altre in cui era meno presente. È consapevole che serve una buona prestazione – conferma Bucchi – e in questi giorni ha lavorato bene. Abbiamo riguardato la partita insieme, ne abbiamo parlato. A sua parziale scusante, prima di Brescia aveva avuto una settimana non facile per problemi al ginocchio, ma voglio che il suo temperamento lo porti a trovare una prestazione diversa. La sfida con Perkins è un bel banco di prova per lui, sto vedendo un giocatore comunque vivo e che ci vuole provare. Burnell – conclude il tecnico bolognese – ho provato a utilizzarlo in due ruoli e la sua fisicità è importante in entrambe le posizioni. Questo senza mettere completamente da parte Treier perché vorrei gratificare il lavoro di tutti, anche se non è sempre facile. In generale, ho nella testa il fatto che i ragazzi vogliano verificare sul campo il lavoro fatto in settimana. Anche stavolta servirà l’aiuto di tutti».