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Robert Acquafresca e quei gol all’Inter «Era un Cagliari senza paura»

di Stefano Ambu
Robert Acquafresca e quei gol all’Inter «Era un Cagliari senza paura»

L’ex rossoblù in vista del match di domenica 14 aprile a Milano: «Motivazioni forti per entrambe»

11 aprile 2024
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Cagliari Contro l’Inter in attacco ci vorrebbe lui, Robert Acquafresca. Ragazzino di scuola nerazzurra, mandato a Cagliari a farsi le ossa, all’andata fece tremare San Siro e Mourinho con un gol a metà ripresa. Per rimettere le cose a posto fu costretto a scomodarsi nientemeno che Ibrahimovic. Quella partita del 2009 finì uno a uno. Acquafresca, nel finale, ebbe addirittura sul destro la possibilità del clamoroso uno a due.

«Certo, ricordo benissimo quella partita e quella stagione – dice – . Il Cagliari non aveva paura: con Allegri giocavamo in casa e in trasferta allo stesso modo, sempre cercando di ribattere colpo su colpo. E quella era la partita che stavamo facendo a Milano. Il gol? Una gran palla di Fini che prese in controtempo Samuel. Che invece scivolò: mi ritrovai da solo di fronte a Julio Cesar. E non sbagliai. Ma mi ricordo bene anche il gol sbagliato alla fine. Peccato. Alla fine Zanetti, Cambiasso e altri mi fecero i complimenti assicurandomi che sarei tornato presto all’Inter».

Cosa che però non avvenne: il comandante era Mourinho. «Presero giocatori come Thiago Motta, Milito – racconta Acquafresca – volevano vincere con atleti forti e di esperienza. E quello fecero: era la squadra del Triplete».

Nel frattempo Acquafresca però si prese un’altra bella soddisfazione: realizzare il gol della vittoria contro la sua Inter al Sant’Elia. Nella panchina rossoblù quel giorno c’era anche Mancosu.

Conti in sospeso con Mourinho?  «Ma no – racconta – una volta in Spagna parlammo un po’ quando giocavo con il Levante. Non entrammo direttamente nel discorso del mio mancato ritorno, ma fu molto carino nei miei confronti. Un’ottima impressione e un ottimo ricordo».

E ora Inter-Cagliari quindici anni dopo quel gol che gelò il Meazza: «Le motivazioni sono fortissime per tutte e due – spiega Acquafresca – da una parte lo scudetto e dall’altra la salvezza. Certo che per il Cagliari sarà molto difficile: l’Inter ha voglia di chiudere la faccenda e per giunta gioca in casa. Ma nel calcio non si sa mai. Vedi anche quello che ha fatto il Cagliari domenica con l’Atalanta. Magari vedo meglio la successiva partita contro la Juventus».

Tanti attaccanti per Ranieri, abbondanza e scelte difficili nonostante due (Petagna e Pavoletti) siano out. «Ora stanno andando tutti bene – afferma – a me piace molto Oristanio, ha una bella intensità. Ma stanno facendo cose egregie anche Luvumbo e Shomurodov».

«L’attaccante più simile a me? Siamo molto diversi per certi aspetti, ma dico Lapadula: sempre pronto, come me, sul filo del fuorigioco». Ranieri? “Se ne parlano tutti bene un motivo c’è. È un allenatore che sa parlare al cuore dei giocatori – conclude Acquafresca –. Lo abbiamo visto: tocca le corde giuste anche di chi magari non è nell’undici iniziale o gioca di meno».

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