La truccatrice delle spose: ansie, capricci e segreti prima del Sì
di Gabriella Grimaldi
Valeria Boncoraglio, make-up artist tra Alghero, Londra e la Costa Smeralda
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Valeria ha una passione, quella per il disegno e per i colori. Ma ha anche un dono, quello di creare legami forti. Lo fa avvicinandosi così tanto agli altri da sentire il loro respiro, guardarli negli occhi a pochi centimetri di distanza così da cogliere ogni minima emozione, toccare le guance, la fronte, le labbra.
Valeria da trent’anni trucca le spose un attimo prima che vadano in scena nello spettacolo più importante della loro vita. «È durante quell’irripetibile rito della preparazione che si crea un rapporto particolare - dice lei, algherese, 50 anni, cittadina del mondo per formazione e per scelta -. Spesso in quel momento hanno necessità di sfogarsi, può capitare che si ritrovino ad accontentare tante persone tranne se stesse, sono confuse rispetto all’immagine che vogliono offrire in quella particolare occasione, hanno tante insicurezze oppure non stanno nella pelle e sono fin troppo esuberanti. E poi ci sono situazioni personali non sempre facili. Ricordo gli occhi grandi e tristi di una ragazza che aveva deciso di sposare un uomo sgradito ai suo genitori e così si preparava, come poi accadde, ad andare all’altare senza il padre. O una giovane sarda che non se la sentì di annullare la cerimonia nonostante la morte della mamma una settimana prima». Ma anche “incidenti di percorso” come la promessa sposa che annulla il trucco (e le nozze) perché ha scoperto che il fidanzato la tradiva (manco a dirlo) con una testimone o quella che dopo un brindisi di troppo durante il maquillage arriva all’altare barcollante.
Ma il lavoro di Valeria Boncoraglio è perlopiù gioioso e appassionante. E sicuramente vorticoso visto che le sue giornate sono fatte di sedute sfiancanti di maquillage, trasferte in Sardegna e nella Penisola per accontentare spose che chiedono il suo aiuto anche all’ultimo momento, lezioni nelle varie sedi della scuola professionale Dg Center dove insegna e lunghi soggiorni a Londra in cui Valeria e il socio, fotografo, assistente, autista e... marito (ironizza lei) Max, sono appena arrivati.
Nella capitale britannica la professionista algherese farà formazione per le aspiranti mua (make up artist) e truccherà le spose inglesi fino all’anno nuovo. «Da quando avevo 16 anni la mia città, che peraltro amo, la sentivo stretta - dice Valeria che ha messo per iscritto la sua esperienza nel libro “I racconti delle spose” (Blurb) -. Sono partita per la prima volta a Londra e ho cominciato con i classici lavoretti ma poi mi sono concentrata su ciò che mi piaceva veramente e ho frequentato un’importante accademia per il trucco, ho imparato alla scuola di Chanel e Lancome. Alla fine mi sono lanciata come freelance e con il mio sito ho iniziato a prendere contatti, che sono aumentati sempre di più». Oggi Valeria è una delle truccatrici più richieste dalle celebrity e dalle donne vip che frequentano la Costa Smeralda. Tanto che d’estate si trasferisce al Romazzino che diventa il suo quartier generale per soddisfare le richieste delle sue clienti. Tra loro c’è stata Patty Pravo («una donna ai confini della realtà ma simpatica, ogni tanto mentre la truccavo, ed eravamo solo io e lei, scoppiava a ridere, fantastica») e Pamela Anderson («aprì la porta della camera e senza trucco era di una bellezza disarmante, irriconoscibile, poi volle il maquillage in perfetto stile Barbie come impone lo showbusiness, peccato»), ma anche la rapper Rita Ora, la cantante Arisa ed Elisabetta Gregoraci («una ragazza fragile, gentilissima, con un’immagine da dura da tenere in pubblico»). E poi tutto il mondo del jet set internazionale, delle ricchezze inestimabili, dei capricci, delle richieste assurde: lì si apre un universo molto particolare di cui Valeria è testimone, discreta certo, come impone il bonton del suo lavoro, ma spesso altrettanto allibita. Come quella volta che venne chiamata in una villa della Costa per il make-up di una bambina straniera che festeggiava il compleanno, 12 anni. La seguì per tutta la durata della festa, nel caso fosse necessario un ritocco, all’interno di un parco enorme dove, per lei e i suoi quattro coetanei invitati, era stato allestito un luna park con la ruota panoramica, spettacoli di clown e giocolieri, un chioschetto per i panini e c’erano anche un pony e le caprette. O quell’altra volta che fu convocata in un hotel per truccare una sposa intrattabile che aveva appena sbattuto fuori la parrucchiera a urla: «Feci un bel respiro ed entrai. Finsi di essere più pazza della mia cliente e lei rimase spiazzata, poi mi fece un sorriso, l’avevo conquistata».
A volte sembra di immaginarla Valeria, una cascata di riccioli biondi su un viso da ragazzina, come un domatore di leoni che affronta la gabbia. Altre volte, però, e sono la maggior parte, diventa un’amica, una confidente, una persona a cui affidarsi. «Quelli sono i momenti più belli - dice lei -. Tantissime spose che ho truccato, persone “normali”, sono ancora oggi mie amiche, ci sentiamo regolarmente. Con me mostrano la loro debolezza e io, che per carattere vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, riesco a sdrammatizzare. Forse le so ascoltare». Perché, a quanto pare, il segreto della bellezza delle spose sta nel capire come vogliono sentirsi dentro e apparire nel giorno più importante della loro vita. «Certo, alcune volte c’è bisogno di fare chiarezza: una futura sposa mi portò l’immagine di Kim Kardashian come modello di trucco (molto carico) e lei normalmente non ne usava. Le dissi che magari sarebbe stato utile che il marito all’altare la riconoscesse!». E bisogna avere le idee chiare anche quando gli sposi sono entrambi uomini o entrambe donne. «In quel caso di solito sono loro a chiederti un trucco differenziato: più maschile per uno sposo e più femminile per l’altro. E lo stesso discorso vale per la coppia femminile». Ma nel suo libro Valeria dispensa anche consigli pratici per essere impeccabili in chiesa o in Comune, che si tratti di una coppia gay o etero, che siano sposi giovanissimi o future mogli agée. «Tutte le spose vogliono una sola cosa: essere belle. Non importa a nessuno essere particolari, alternative, diverse o trasgressive. La necessità è esprimere la felicità di quella occasione, mettere in scena la rappresentazione dell’unione in matrimonio nel migliore dei modi». Fra le raccomandazioni che Valeria fa alle proprie spose c’è quella di impedire a chiunque di compromettere il risultato finale. Costi quel che costi per saper affrontare ogni situazione bisogna affinare una precisa tecnica e mettere in atto la famosa “mossa per evitare il bacio del parente”. «Quando si avvicina pericolosamente lo zio di una certa età o la cugina con il viso rigato di lacrime basta appoggiare con decisione la mano destra sulla spalla sinistra dell’ospite affettuoso, leggera spinta in avanti e strategica stretta di mano. Il bacio può attendere», spiega la vulcanica make-up artist. La sposa non sarà simpaticissima ma avrà salvato il lungo lavoro della sua truccatrice. Così la festa può cominciare e Valeria si godrà il frutto del suo maquillage da dietro le quinte, pronta a intervenire se necessario, quando viene richiesto oppure volare verso un’altra vigilia di nozze e un’altra sposa che per un giorno davanti al suo compagno, davanti al prete e ai suoi parenti sarà, forse, chissà, la più felice, sicuramente la più bella».
Valeria da trent’anni trucca le spose un attimo prima che vadano in scena nello spettacolo più importante della loro vita. «È durante quell’irripetibile rito della preparazione che si crea un rapporto particolare - dice lei, algherese, 50 anni, cittadina del mondo per formazione e per scelta -. Spesso in quel momento hanno necessità di sfogarsi, può capitare che si ritrovino ad accontentare tante persone tranne se stesse, sono confuse rispetto all’immagine che vogliono offrire in quella particolare occasione, hanno tante insicurezze oppure non stanno nella pelle e sono fin troppo esuberanti. E poi ci sono situazioni personali non sempre facili. Ricordo gli occhi grandi e tristi di una ragazza che aveva deciso di sposare un uomo sgradito ai suo genitori e così si preparava, come poi accadde, ad andare all’altare senza il padre. O una giovane sarda che non se la sentì di annullare la cerimonia nonostante la morte della mamma una settimana prima». Ma anche “incidenti di percorso” come la promessa sposa che annulla il trucco (e le nozze) perché ha scoperto che il fidanzato la tradiva (manco a dirlo) con una testimone o quella che dopo un brindisi di troppo durante il maquillage arriva all’altare barcollante.
Ma il lavoro di Valeria Boncoraglio è perlopiù gioioso e appassionante. E sicuramente vorticoso visto che le sue giornate sono fatte di sedute sfiancanti di maquillage, trasferte in Sardegna e nella Penisola per accontentare spose che chiedono il suo aiuto anche all’ultimo momento, lezioni nelle varie sedi della scuola professionale Dg Center dove insegna e lunghi soggiorni a Londra in cui Valeria e il socio, fotografo, assistente, autista e... marito (ironizza lei) Max, sono appena arrivati.
Nella capitale britannica la professionista algherese farà formazione per le aspiranti mua (make up artist) e truccherà le spose inglesi fino all’anno nuovo. «Da quando avevo 16 anni la mia città, che peraltro amo, la sentivo stretta - dice Valeria che ha messo per iscritto la sua esperienza nel libro “I racconti delle spose” (Blurb) -. Sono partita per la prima volta a Londra e ho cominciato con i classici lavoretti ma poi mi sono concentrata su ciò che mi piaceva veramente e ho frequentato un’importante accademia per il trucco, ho imparato alla scuola di Chanel e Lancome. Alla fine mi sono lanciata come freelance e con il mio sito ho iniziato a prendere contatti, che sono aumentati sempre di più». Oggi Valeria è una delle truccatrici più richieste dalle celebrity e dalle donne vip che frequentano la Costa Smeralda. Tanto che d’estate si trasferisce al Romazzino che diventa il suo quartier generale per soddisfare le richieste delle sue clienti. Tra loro c’è stata Patty Pravo («una donna ai confini della realtà ma simpatica, ogni tanto mentre la truccavo, ed eravamo solo io e lei, scoppiava a ridere, fantastica») e Pamela Anderson («aprì la porta della camera e senza trucco era di una bellezza disarmante, irriconoscibile, poi volle il maquillage in perfetto stile Barbie come impone lo showbusiness, peccato»), ma anche la rapper Rita Ora, la cantante Arisa ed Elisabetta Gregoraci («una ragazza fragile, gentilissima, con un’immagine da dura da tenere in pubblico»). E poi tutto il mondo del jet set internazionale, delle ricchezze inestimabili, dei capricci, delle richieste assurde: lì si apre un universo molto particolare di cui Valeria è testimone, discreta certo, come impone il bonton del suo lavoro, ma spesso altrettanto allibita. Come quella volta che venne chiamata in una villa della Costa per il make-up di una bambina straniera che festeggiava il compleanno, 12 anni. La seguì per tutta la durata della festa, nel caso fosse necessario un ritocco, all’interno di un parco enorme dove, per lei e i suoi quattro coetanei invitati, era stato allestito un luna park con la ruota panoramica, spettacoli di clown e giocolieri, un chioschetto per i panini e c’erano anche un pony e le caprette. O quell’altra volta che fu convocata in un hotel per truccare una sposa intrattabile che aveva appena sbattuto fuori la parrucchiera a urla: «Feci un bel respiro ed entrai. Finsi di essere più pazza della mia cliente e lei rimase spiazzata, poi mi fece un sorriso, l’avevo conquistata».
A volte sembra di immaginarla Valeria, una cascata di riccioli biondi su un viso da ragazzina, come un domatore di leoni che affronta la gabbia. Altre volte, però, e sono la maggior parte, diventa un’amica, una confidente, una persona a cui affidarsi. «Quelli sono i momenti più belli - dice lei -. Tantissime spose che ho truccato, persone “normali”, sono ancora oggi mie amiche, ci sentiamo regolarmente. Con me mostrano la loro debolezza e io, che per carattere vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, riesco a sdrammatizzare. Forse le so ascoltare». Perché, a quanto pare, il segreto della bellezza delle spose sta nel capire come vogliono sentirsi dentro e apparire nel giorno più importante della loro vita. «Certo, alcune volte c’è bisogno di fare chiarezza: una futura sposa mi portò l’immagine di Kim Kardashian come modello di trucco (molto carico) e lei normalmente non ne usava. Le dissi che magari sarebbe stato utile che il marito all’altare la riconoscesse!». E bisogna avere le idee chiare anche quando gli sposi sono entrambi uomini o entrambe donne. «In quel caso di solito sono loro a chiederti un trucco differenziato: più maschile per uno sposo e più femminile per l’altro. E lo stesso discorso vale per la coppia femminile». Ma nel suo libro Valeria dispensa anche consigli pratici per essere impeccabili in chiesa o in Comune, che si tratti di una coppia gay o etero, che siano sposi giovanissimi o future mogli agée. «Tutte le spose vogliono una sola cosa: essere belle. Non importa a nessuno essere particolari, alternative, diverse o trasgressive. La necessità è esprimere la felicità di quella occasione, mettere in scena la rappresentazione dell’unione in matrimonio nel migliore dei modi». Fra le raccomandazioni che Valeria fa alle proprie spose c’è quella di impedire a chiunque di compromettere il risultato finale. Costi quel che costi per saper affrontare ogni situazione bisogna affinare una precisa tecnica e mettere in atto la famosa “mossa per evitare il bacio del parente”. «Quando si avvicina pericolosamente lo zio di una certa età o la cugina con il viso rigato di lacrime basta appoggiare con decisione la mano destra sulla spalla sinistra dell’ospite affettuoso, leggera spinta in avanti e strategica stretta di mano. Il bacio può attendere», spiega la vulcanica make-up artist. La sposa non sarà simpaticissima ma avrà salvato il lungo lavoro della sua truccatrice. Così la festa può cominciare e Valeria si godrà il frutto del suo maquillage da dietro le quinte, pronta a intervenire se necessario, quando viene richiesto oppure volare verso un’altra vigilia di nozze e un’altra sposa che per un giorno davanti al suo compagno, davanti al prete e ai suoi parenti sarà, forse, chissà, la più felice, sicuramente la più bella».