La Nuova Sardegna

Cucina

La pizza della cagliaritana Emiliana Scarpa conquista Napoli

Stefano Ambu
La pizza della cagliaritana Emiliana Scarpa conquista Napoli

La chef sarda prima al Trofeo Sorbillo. Una corona di culurgiones in ricordo della regina

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La celeberrima Margherita era nata più di un secolo fa a Napoli in onore della regina d’Italia. E invece la pizza che ha conquistato Napoli è dedicata alla regina d’Inghilterra. Ha conquistato Napoli nel senso che la sarda Emiliana Scarpa ha vinto il primo Trofeo Memorial Rodolfo Sorbillo. Sì, Sorbillo, un nome che significa pizza: basta vedere quanta gente c’è in fila ogni sera nelle pizzerie che portano quel nome. Ed Emiliana ha realizzato il suo colpo in trasferta stravincendo una gara nazionale tra pizza-chef. Una sfida con maestri provenienti da tutta Italia per ricordare l’ideatore della pizza con cornicione morbidissimo ripieno di ricotta. La pizza “regina”? Cinque le proposte presentate da Emiliana. Ma quella che ha colpito di più è stata la “Queen Elizabeth”.

«Si era appena diffusa la notizia della scomparsa della regina. E l’idea è nata quasi da sola – spiega Scarpa – avevo voglia di osare, mettermi in gioco è andare ai limiti del protocollo: sono così, non potrei essere diversamente». Una creazione che unisce Cagliari e Napoli, due città affacciate sul mare. E che racchiude due concetti: regno e lutto. Il primo è rappresentato dalla corona adornata con culurgiones. Il secondo è garantito dall’impasto al nero di seppia. Poi dentro tutto quello che la fantasia ha suggerito: scaglie di bottarga, foglie d’oro crema Parmentier all’anice stellato. Con un imperativo: osare. Sempre nei limiti del buon gusto. «C’era da sfatare – racconta– il tabù dei carboidrati sui carboidrati. Ho provato ad andare oltre i “non si può fare”. Osando sì, ma con consapevolezza e misura. Trovando, spero, nuove strade. Penso di aver raggiunto l’obiettivo”. E così “Queen Elizabeth” ha raggiunto il primo posto nella categoria “con cornicione”».

Ma non solo: Emiliana ha proposte altre quattro pizze. E la somma dei punteggi delle diverse sezioni del concorso le ha regalato anche la coppa di vincitrice assoluta della competizione. Con i complimenti di Luciano Sorbillo, ambasciatore della pizza nel mondo. «Sei l’esempio di quello che penso– questo il messaggio rivolto alla chef sarda– ma soprattutto di quello che dico: la pizza è femmina!». Non solo Napoli, c’è un’altra sfida nella testa di Scarpa: «Voglio portare questa pizza anche a Londra». La cerimonia di premiazione si è svolta a Villa Imperiale sulla collina di Posillipo, a Marechiaro. Emiliana è arrivata terza nella categoria “Napoletana” con “S’incontru”.

«Volevo rispettare le regole della piazza napoletana– racconta– con i pomodori San Marzano. Ma anche portare qualcosa della mia terra. Anche in questo caso un accostamento in qualche modo coraggioso: ho aggiunto i datterini di Pula». Buon risultato anche per “Balente” in omaggio all’orgoglio sardo. È poi “Rais”, un richiamo al capo della Tonnara. E quindi “Tirrenia”, compagnia che da decenni unisce Cagliari e Napoli. Mare che unisce: Scarpa normalmente lavora su una barca- lounge bar-ristorante-pizzeria al porticciolo di Su Siccu, il Sea flower. A stabilire il risultato è stata la giuria composta da Antonio Starita, Carolina Sorb illo, Alvise Cagnazzo, Nino Docimo, Iris Manco e Carlo Migliaccio. Emy Scarpa, col “team Cagliari”, assieme a Marco Mulas e Giuseppe Viola, aveva conquistato il secondo posto ai mondiali di pizza a squadre a Palermo. Un’opera d’arte da mangiare? No, è un pezzo unico, assicura Emiliana. Non ci saranno repliche in pizzeria. A meno che non si apra la strada per Londra. Riconoscimenti a Napoli, ma anche a Cagliari. Ad accoglierla in Comune la presidente della Commissione Pari Opportunità, Stefania Loi. «Per Cagliari un motivo di orgoglio sostenere un’ambasciatrice delle eccellenze isolane come Emiliana».

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