Vertical, la leggenda di Gigi Riva nel romanzo di Paolo Piras
Il viaggio dell’eroe dello scudetto dall’infanzia all’ultimo addio
“Vertical, il romanzo di Gigi Riva” è il titolo dell’ultimo libro dedicato al grande campione del Cagliari scomparso il 22 gennaio (editore 66thand2nd). L’autore è il sardo Paolo Piras, giornalista responsabile del settore Esteri a Rai News 24, e che aveva scritto in passato il delizioso e divertente volume “Bravi & Camboni” raccontando le storie di campioni e i bidoni che avevano vestito la maglia rossoblù. Sicuramente più complesso questo lavoro, che l’autore sta presentando in questi giorni in giro per la Sardegna. Difficoltà molteplici intanto perché di Riva si è scritto tanto, spesso a sproposito, e chi affronta questo argomento deve avere dalla sua tante motivazioni e tanto coraggio oltre che molte idee per tirar fuori qualcosa di nuovo. Piras è un grande professionista del giornalismo, con una lunga esperienza e una capacità innata di fotografare momenti e situazioni cruciali che deriva dal suo lavoro in televisione. Il filo conduttore del libro è la storia o per meglio dire il viaggio dell’eroe. Partendo da una infanzia molto difficile, punteggiata da lutti importanti (la desertificazione affettiva come l’ha definita lo stesso autore del libro) e dall’emergere del talento di Gigi sulle sponde del lago di Varese, sino ai flash legati all’emozionante saluto al grande campione da parte di una folla immensa assiepata nel sagrato di Bonaria nel giorno dei funerali. Il viaggio dell’eroe dunque. Un vincente come tutti sanno visto che Riva è arrivato a Cagliari, anche se già dal giorno dell’acquisto il pericolo di un suo trasferimento ad altra squadra si è subito palesato, lo ha trascinato in serie A e poi alla conquista dello scudetto. A quel punto poteva succedere che davvero Gigi andasse via. “Riva avrebbe potuto lasciare il Cagliari - dice Paolo Piras - e approdare all’Inter, alla Juve o al Milan e vincere tantissimo ancora. Sarebbe stato sempre amato dai tifosi sardi ma non sarebbe diventato quello che è stato decidendo il contrario . È rimasto sapendo di andare incontro a un nuovo ruolo, quello di perdente. E questa è stata la sua grandezza”.
Nel libro si incontrano tantissimi aneddoti. Molte novità a conferma che ogni volta che si parla di Riva si pensa sempre di sapere tutto invece il libro della sua vita contiene sempre pagine nuove. C’è il Gigi che ragazzino partecipa a un torneo in cui giocano atleti molto più grandi di lui e segna quattro reti. C’è un litigio furibondo nello spogliatoio fra Greatti e Sandokan Silvestri. L’esplosione di Riva nel girone di ritorno del torneo 1964/65 quando da perfetto sconosciuto divenne subito papabile per una maglia azzurra che poi lo ha visto straordinario protagonista. E poi c’è quella squadra, quella mitica dello scudetto che Paolo Piras ribattezza “L’armata bianca”, un gruppo unito che è arrivato nel punto più alto che può arrivare una squadra di calcio in Italia proprio per la regola del mutuo soccorso e del rispetto. Un successo in cui Riva ha giocato un ruolo fondamentale. E, a proposito del titolo del libro, questa la spiegazione di Paolo Piras: “ho scelto Vertical che ricorda l’appellativo Hombre Vertical che gli aveva dato il giornalista Gianni Mura. Meglio rispetto a Rombo di tuono: quello fu inventato da Gianni Brera già dopo lo scudetto, mentre Mura ha fotografato in due parole tutta l’essenza di Gigi Riva”.