Pd: Sarracino, 'in Campania partito nuovo utile alla collettività'
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Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Il Pd non mette la testa sotto la sabbia, ma al tempo stesso il cambiamento non è un pranzo di gala né si realizza con la bacchetta magica. Nella storia del Partito democratico, tutti i segretari nazionali hanno trovato lungo il proprio percorso il 'tema Campania'. Nessuno lo ha affrontato. Elly Schlein è la prima a farlo con nettezza e decisione, senza limitarsi ad annunciare lanciafiamme di cui poi conosciamo gli esiti". Lo scrive il deputato e responsabile Sud del Pd, Marco Sarracino, in un intervento pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno. "Rivendico con forza il lavoro che per alcuni anni il partito della città metropolitana di Napoli, e quindi di una parte estremamente rilevante della nostra regione, ha condotto. Un paziente lavoro di cucitura svolto innanzitutto nella società napoletana, che ci ha permesso di riallacciare rapporti con mondi che negli anni passati avevano voltato con buona ragione le spalle al Pd. Se oggi, ad esempio, Elly Schlein è la prima segretaria nazionale a poter tornare ai cancelli di Pomigliano ed essere accolta come un tempo lo erano i segretari nazionali di partiti che non esistono più, se il Pd è il primo partito in città, se siamo tornati al governo di Napoli – costruendo un laboratorio politico nazionale – e di tantissimi comuni della provincia dopo 10 anni di isolamento e irrilevanza, evidentemente una serie di motivi esistono e molti di questi credo siano legati al lavoro svolto da un gruppo dirigente nuovo". "Sono convinto che un nuovo futuro si possa scrivere solo attraverso una vera e seria autocritica collettiva affinché alcuni episodi che riguardano la vita pubblica del nostro territorio non si verifichino più. Occorre però anche contrastare una narrazione mediatica non sempre aderente alla realtà - osserva l'esponente dem - secondo la quale esisterebbero due partiti contrapposti: uno, quello dei voti, interessato a vincere, ed un altro, quello nazionale, interessato solo a cambiare. La nostra sfida deve essere di cambiare vincendo. Una parte di questa sfida passa senz’altro da una discussione programmatica approfondita e dal dibattito che si aprirà rispetto a chi sarà l'interprete di questa nuova fase (e su entrambe le cose abbiamo idee molto chiare). Un’altra parte, invece, chiama in causa direttamente il Pd e richiede una radicale svolta dei meccanismi con cui noi selezioneremo la classe dirigente. Non si tratta di sostituire un potere con un altro né di mescolare le carte - conclude Sarracino - né è solo un modo per arricchire la nostra platea elettorale o costruire nuovi gruppi dirigenti credibili, è più semplicemente la necessità di avere un partito vivo, plurale e democratico, un partito che sia utile alla collettività: il nuovo Pd di Elly Schlein".