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Gavino Matta grande pugile da scoprire

di Francesco Sanna*
Gavino Matta grande pugile da scoprire

A lui è dedicata una via nel quartiere di Luna e Sole, ma spesso viene purtroppo dimenticato nonostante i suoi successi

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Gavino Matta è uno dei più grandi atleti che Sassari abbia ospitato. A lui è dedicata una via nel quartiere di Luna e Sole, ma spesso viene (purtroppo) dimenticato. Mi sono appassionato alla sua storia sia per le sue imprese nello sport, sia per via della parentela fra me e il pugile. Matta nasce a Sassari il 9 giugno 1910 in piazza Quadrato Frasso, e la sua predisposizione al pugilato viene vista già in tenera età. I suo datore di lavoro Pietro Pirisino lo incoraggiò a seguire la strada del pugilato, concedendogli di dedicarsi a tempo pieno agli allenamenti. Agli inizi degli anni Trenta Matta entrò in pianta stabile nella nazionale italiana della sua specialità (i pesi mosca). Fu il primo italiano a vincere i Golden Gloves contro l’americano Patsy Urso nella finale della Division 112 pounds (50,8 kg) di fronte ai 23mila spettatori del Soldier Field di Chicago. Queste vittorie portano il pugile sassarese ad approdare alle olimpiadi del 1936 in Germania Nazista come uno dei favoriti alla vittoria del titolo della sua pesistica. Iniziati i giochi Matta vince contro: l’olandese Tinus Lambiliion, il danese Kaj Frederickson e il belga Raoul Degryse. Ma solo in semifinale si trova davanti la vera sfida per accedere alla finale dei pesi mosca, lo statunitense Louis Laurie (anche se appena diciottenne, era considerato uno dei migliori prospetti al mondo). In un match molto acceso Matta riesce a sconfiggere lo statunitense portandosi in finale dei giochi olimpici di categoria. Alla DeutschlandHalle arena, difronte a 10mila spettatori, si terrà il match fra Matta e il tedesco Willy Kaiser. Matta disputò un incontro magnifico, nettamente più forte del suo avversario.

Il verdetto fece discutere tutti, il tedesco Kaiser vinse (immeritatamente) la medaglia d’oro dei pesi mosca. La vittoria del tedesco fu descritta dai giornali italiani come scandalosa. Probabilmente i giudici furono pressati dallo stesso Fuhrer, furioso delle umiliazioni tedesche nelle varie discipline. Nonostante la medaglia d’argento, al suo ritorno a Sassari, Matta venne accolto come un eroe. Negli anni seguenti passò al professionismo, arrivando terzo ai campionati europei del 1940. Fra il 1941 e il 1943 per via della guerra combatté soltanto due volte, tornando sul ring solo nel 1944.

Matta vinse ben tre campionati di pugilato italiani, nel 1945, nel 1946 e nel 1947. Dopo essere stato sconfitto il 26 luglio 1948 a Bologna da Guido Nardecchia, si ritirò dal pugilato professionistico. Matta morì a Sassari il 20 gennaio 1954.

Francesco studia al liceo Canopoleno di Sassari
 

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