Alghero, chiude lo storico Bar da Paolo in via Mazzini: addio a una finestra sulla città
di Nicola Nieddu
Per 50 anni crocevia di politici, sportivi e persone comuni
02 maggio 2022
3 MINUTI DI LETTURA
ALGHERO. A fine maggio, dopo quasi cinquant’anni, chiude lo storico Bar da Paolo in via Mazzini. E non lo fa per motivi legati alla crisi economica, come accaduto per altre attività commerciali, ma per scelta personale del proprietario. Una decisione che Paolo Pisano aveva già preso da tempo e la città perde quella che è stata una vera finestra sulla vita di Alghero. In mezzo secolo di vita il Bar da Paolo è stato un punto di riferimento importante per gli algheresi amanti dello sport, un crocevia dove si incontravamo i personaggi più in vista della politica locale e un luogo di ritrovo per la gente comune. Il Bar da Paolo, ad esempio, è stato il primo ad organizzare un torneo di mariglia in città.
Gli aneddoti sono diversi: «Potrei scrivere un libro con le tantissime storie che ho visto in questi anni– racconta Paolo Pisano –. Di fronte al bar c'era la storica sede del Partito comunista italiano, diventata ora sede del Pd, mentre di fianco avevo la sede della Democrazia cristiana, nello specifico del leader algherese Pino Giorico. Nelle vicinanze ci sono state, contemporaneamente, anche le sedi del Movimento sociale italiano e del Partito Sardo d'Azione». Tutti passavano da Paolo per un caffè, per giocare una schedina al totocalcio o per una partita a carte. E, con la scusa del caffè, chissà quanti incontri politici “segreti” sono stati fatti davanti a quel bancone da personaggi che in politica erano avversari, perché in quel bar si era tutti amici. Paolo Pisano ricorda soprattutto gli aneddoti legati al mondo sportivo: «da buon tifoso del Cagliari, il mio bar è stato, per tantissimi anni, sede del Cagliari Club Alghero. Nei primi anni '90 siamo arrivati ad avere addirittura 350 iscritti e da qui partivano i pullman dei tifosi rossoblù diretti a Cagliari per le partite. Una trentina di anni fa, quando il Cagliari, allora allenato da Claudio Ranieri, tornò in serie A, organizzammo una grande festa con tutto l’entourage rossoblù. Ricordo che erano alloggiati al Carlos V e, ogni giorno, erano pranzi e cene nei migliori ristoranti della Riviera del Corallo. Organizzammo anche un’amichevole al Mariotti contro l'Alghero, allora presieduto dall'amico Bruno Meloni».
Il Bar da Paolo non era un punto di riferimento solo per i tifosi cagliaritani, ma tutti gli appassionati di calcio. Ad esempio, non mancava di passare a farsi un aperitivo o un caffè, persino il prete del Milan, Padre Eligio. Paolo Pisano, è stato anche dirigente della polisportiva Alghero calcio, dal 1966 al 1977: «L'Alghero militava in serie D e c'erano giocatori di livello alcuni dei quali vengono ancora oggi a trovami, come Gianni Fiore». E non sono mancate nemmeno le vincite importanti al Totocalcio, quando il 13 era il sogno di tutti gli italiani. «Diversi sono stati i 13 e i 12 realizzati nella mia ricevitoria, quello più sostanzioso – ricorda Paolo Pisano – fu realizzato nel 1984 per una vincita di 320 milioni di lire, una cifra ragguardevole per quegli anni. Non seppi mai chi vinse. Invece in quella stessa giocata, ci fu un 12 da otto milioni, realizzato da un signore che venne a ringraziarmi». Il cassetto dei ricordi di Paolo è pieno di storie, ma quello più importante è senza dubbio quando ha conosciuto la moglie Speranza, l'amore della sua vita, purtroppo scomparsa pochi mesi fa. Con Speranza ha avuto tre figli: Caterina, Giovanni e Andrea. «Ora mi dedicherò a loro e, soprattutto, a mio nipotino Nicolas, che ha un anno e quattro mesi, e a mia madre Caterina che di anni ne ha 102. Infine – ha concluso Paolo Pisano – voglio ringraziare i clienti e gli amici che in tutti questi anni sono stai al mio fianco».
Gli aneddoti sono diversi: «Potrei scrivere un libro con le tantissime storie che ho visto in questi anni– racconta Paolo Pisano –. Di fronte al bar c'era la storica sede del Partito comunista italiano, diventata ora sede del Pd, mentre di fianco avevo la sede della Democrazia cristiana, nello specifico del leader algherese Pino Giorico. Nelle vicinanze ci sono state, contemporaneamente, anche le sedi del Movimento sociale italiano e del Partito Sardo d'Azione». Tutti passavano da Paolo per un caffè, per giocare una schedina al totocalcio o per una partita a carte. E, con la scusa del caffè, chissà quanti incontri politici “segreti” sono stati fatti davanti a quel bancone da personaggi che in politica erano avversari, perché in quel bar si era tutti amici. Paolo Pisano ricorda soprattutto gli aneddoti legati al mondo sportivo: «da buon tifoso del Cagliari, il mio bar è stato, per tantissimi anni, sede del Cagliari Club Alghero. Nei primi anni '90 siamo arrivati ad avere addirittura 350 iscritti e da qui partivano i pullman dei tifosi rossoblù diretti a Cagliari per le partite. Una trentina di anni fa, quando il Cagliari, allora allenato da Claudio Ranieri, tornò in serie A, organizzammo una grande festa con tutto l’entourage rossoblù. Ricordo che erano alloggiati al Carlos V e, ogni giorno, erano pranzi e cene nei migliori ristoranti della Riviera del Corallo. Organizzammo anche un’amichevole al Mariotti contro l'Alghero, allora presieduto dall'amico Bruno Meloni».
Il Bar da Paolo non era un punto di riferimento solo per i tifosi cagliaritani, ma tutti gli appassionati di calcio. Ad esempio, non mancava di passare a farsi un aperitivo o un caffè, persino il prete del Milan, Padre Eligio. Paolo Pisano, è stato anche dirigente della polisportiva Alghero calcio, dal 1966 al 1977: «L'Alghero militava in serie D e c'erano giocatori di livello alcuni dei quali vengono ancora oggi a trovami, come Gianni Fiore». E non sono mancate nemmeno le vincite importanti al Totocalcio, quando il 13 era il sogno di tutti gli italiani. «Diversi sono stati i 13 e i 12 realizzati nella mia ricevitoria, quello più sostanzioso – ricorda Paolo Pisano – fu realizzato nel 1984 per una vincita di 320 milioni di lire, una cifra ragguardevole per quegli anni. Non seppi mai chi vinse. Invece in quella stessa giocata, ci fu un 12 da otto milioni, realizzato da un signore che venne a ringraziarmi». Il cassetto dei ricordi di Paolo è pieno di storie, ma quello più importante è senza dubbio quando ha conosciuto la moglie Speranza, l'amore della sua vita, purtroppo scomparsa pochi mesi fa. Con Speranza ha avuto tre figli: Caterina, Giovanni e Andrea. «Ora mi dedicherò a loro e, soprattutto, a mio nipotino Nicolas, che ha un anno e quattro mesi, e a mia madre Caterina che di anni ne ha 102. Infine – ha concluso Paolo Pisano – voglio ringraziare i clienti e gli amici che in tutti questi anni sono stai al mio fianco».