La Nuova Sardegna

Nuoro

La scultura sarda del ’900 al centro del museo Ilisso

La scultura sarda del ’900 al centro del museo Ilisso

Da Francesco Ciusa a Maria Lai: nello spazio di via Brofferio esposte cento opere I giardini della villa in pieno centro ospiteranno concerti e spettacoli teatrali

09 luglio 2021
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NUORO. La città ha un nuovo museo. È stato infatti inaugurato il Museo della Scultura del ’900 Sardo, con una collezione permanente di oltre 100 opere dei massimi artisti isolani: Francesco Ciusa, Costantino Nivola, Salvatore Fancello, Maria Lai, Eugenio Tavolara, Gavino Tilocca, Pinuccio Sciola, alcuni celebri anche in ambito internazionale. Il percorso espositivo si snoda nel suggestivo complesso dello Spazio Ilisso, in via Brofferio, nell’intero piano terra e nei due giardini, è offre una proposta innovativa per la conoscenza dell’arte isolana. Un nuovo importante tassello per il ruolo centrale nell’isola che la cultura nuorese si è ritagliata negli ultimi decenni.

Al museo Ilisso si delinea la storia della scultura sarda del Novecento che inizia con Francesco Ciusa, la cui opera più nota, “La madre dell’Ucciso”, era stata accolta in maniera entusiastica alla Biennale di Venezia del 1907. Il viaggio prosegue con gli artisti più acclamati dalla critica che hanno segnato il XX secolo, come Salvatore Fancello che, insieme a Leoncillo, Fontana, Broggini, Melotti, Fabbri e Marini, venne definito da Giò Ponti tra i «fondatori e nuovi adepti della moderna ceramica italiana»; o Costantino Nivola – noto negli Stati Uniti per il suo apporto all’architettura moderna e al design urbano – a cui recentemente il Magazzino Italian Art (Cold Spring, New York) ha dedicato un’ampia esposizione (Nivola: Sandscapes); per giungere infine alla più recente Maria Lai, scomparsa nel 2013, alla quale nel 2017 la Biennale di Venezia e Documenta 14, nella duplice sede di Atene e Kassel, hanno dedicato un’importante sezione, inaugurando una fortunata stagione di consenso di pubblico rimarcata dalle mostre organizzate dagli Uffizi (Pitti, Firenze, 2018) e dal Maxxi (Roma, 2019).

L’allestimento della raccolta permanente all’interno di una sede nata come abitazione deriva dall’intento di voler conservare quella atmosfera di “casa” che consente di riportare l’arte alla quotidianità, in un ambiente accogliente e familiare, senza prescindere dalla sua funzione culturale e educativa. Spazio Ilisso nasce, dunque, con una nuova concezione di ambiente museale che diviene esso stesso oggetto di fruizione, non solo contenitore di opere d’arte e mostre temporanee ma anche luogo d’incontro, con gli ampi giardini sempre aperti al pubblico, in cui le sculture dialogano con le essenze naturali preesistenti.

Dopo l’apertura, nel dicembre del 2019, si è assistito a una grande ed entusiastica affluenza di visitatori; l’intento era quello di presentare la raccolta permanente di scultura nella primavera successiva ma la pandemia ha imposto una necessaria posticipazione.

Ora, con l’attesa inaugurazione del Museo della Scultura del ’900 Sardo – dove a fare gli onori di casa c’era l’anima della casa editrice, Vanna Fois – si completa il progetto espositivo di Spazio Ilisso; il primo piano ospiterà mostre temporanee inerenti la ricerca e le relazioni fra le arti visive, declinate nei differenti ambiti espressivi del contemporaneo, mentre i giardini continueranno ad accogliere il pubblico interessato a rappresentazioni teatrali e di danza, spettacoli musicali e presentazioni di libri. Per informazioni: 0784 31551 - 33033; spazioilisso@spazioilisso.it. (r.n.)

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