La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia: il Comune cede al Cipnes 20 ettari tutelati per fare cantieri nautici, hotel e ristoranti

SERENA LULLIA
Olbia: il Comune cede al Cipnes 20 ettari tutelati per fare cantieri nautici, hotel e ristoranti

I terreni che dalla vecchia dogana si arrampicano sulla collina di Sa Testa nel Puc erano stati classificati riserva integrale. Per il Consorzio industriale sono un'area degradata da riqualificare

1 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Il Puc varato due settimane fa aveva deciso di proteggere quei 20 ettari tra mare e collina con vista sul faro. E per sancirne il valore ambientale gli aveva assegnato la lettera H, che nel linguaggio urbanistico significa riserva integrale.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:olbia:cronaca:1.40104711:Video:https://video.lanuovasardegna.it/locale//131988/132530]]

Uno scudo contro il cemento che aveva divorato la costa vicina. Quegli stessi ettari pregiati, la cui futura verginità era stata difesa in consiglio comunale e in commissione Urbanistica dalla maggioranza Nizzi, sono stati ceduti al Consorzio industriale.

Ma nel trasferimento – sancito da un accordo votato all’unanimità dalla giunta con cui il Comune cede i 20 ettari e ottiene gli 8 del quartiere di Tilibbas inseriti nel perimetro di competenza del Cipnes ma nel tessuto urbano – succede qualcosa.

I terreni che dalla spiaggia della vecchia dogana si arrampicano sulla collina di Sa Testa subiscono una metamorfosi. Diventano area degradata, di scarso pregio naturalistico e da riqualificare. Con un molo, cantieri nautici, alberghi e ristoranti. Riemerge dal passato il vecchio e contestato progetto del 2004. Stessa filosofia ma sforbiciato di venti ettari. 

Il servizio completo sul giornale in edicola e nella versione digitale

Primo piano
Politica

Non solo la riforma sanitaria, altre tre leggi regionali già impugnate: ecco quali

Le nostre iniziative