Dato alle fiamme dal rivale Tony Cozzolino gravissimo
di Dario Budroni
Ustioni al volto, al corpo e alle vie aeree: il 49enne è ricoverato in rianimazione Davide Iannelli è in carcere. Domani mattina l’udienza di convalida dell’arresto
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OLBIA. Le sue condizioni restano gravissime. Le ustioni sono devastanti, soprattutto quelle al volto, al collo, alle braccia e alle vie respiratorie. Tony Cozzolino, il 49enne olbiese che venerdì mattina è stato cosparso di benzina e dato alle fiamme dal vicino di casa dopo l’ennesima lite, è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Sassari. Anche il suo aggressore, Davide Iannelli, 48 anni di origine napoletana, si trova da due giorni a Sassari, ma nel carcere di Bancali. Non ha neanche provato a darsi alla fuga: una volta appiccato il fuoco, Iannelli si è presentato nel commissariato di polizia e si è quindi costituito. L’udienza di convalida del suo arresto è in programma per domani. Alle 10.30 comparirà davanti al gip del tribunale di Tempio, Marco Contu, alla presenza della pm Ilaria Corbelli. Difeso dai legali Cristina e Abele Cherchi, l’aggressore di Cozzolino dovrà ora rispondere dell’accusa di tentato omicidio.
I fatti. Tutto è accaduto nel giro di pochi secondi all’ombra delle case popolari di via Petta, nel rione di San Nicola. Entrambi con precedenti penali, Tony Cozzolino e Davide Iannelli, che abitavano nello stesso palazzo, non erano mai andati d’accordo. La situazione era nota da anni e più volte le forze dell’ordine erano dovute intervenire nella palazzina per sedare le forti tensioni tra i due, che continuavano a scambiarsi dispetti, minacce, denunce, insulti. Venerdì mattina i due sarebbero anche venuti alle mani. A un certo punto, Davide Iannelli ha tirato fuori una bottiglia contenente della benzina e l’ha quindi svuotata addosso a Cozzolino. Poi ha acceso il fuoco con un accendino. Ridotto a una torcia umana, il 49enne olbiese è corso verso la strada per chiedere aiuto. Fondamentale l’intervento di Antonio Dessena, l’autista di un bus dell’Aspo fermo al capolinea che ha spento le fiamme con l’estintore che si trovava a bordo del mezzo. Gli inquirenti dovranno stabilire se si tratti di una aggressione meditata da tempo o se Iannelli abbia perso la testa in preda all'ira. Subito dopo il fatto, il 48enne avrebbe raccontato di aver subito minacce e provocazioni da parte del suo rivale, mentre il legale della vittima sostiene il contrario. Sul caso indaga la squadra anticrimine della polizia di Olbia, guidata dal commissario Lino Collu e coordinata dal vice questore Fabio Scanu.
Le condizioni. Tony Cozzolino era ancora cosciente quando sono arrivati i soccorsi del 118. Trasportato d’urgenza a Sassari, è subito finito in rianimazione. Le sue condizioni sono apparse gravissime. Le ustioni riguardano il 42 per cento del corpo e non il 70 come inizialmente stabilito. In ogni caso, le ustioni sono gravi e profonde – sia di secondo che di terzo grado – e riguardano in particolare il volto, il collo, le braccia e le spalle dell’uomo. Terribili bruciature che sono associate anche ad alcune ustioni alle vie respiratorie, a causa dell’inalazione della fiammata. Tra le altre cose, Tony Cozzolino è arrivato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari con una grave compromissione cardiocircolatoria. Appena sarà possibile, la vittima dell’aggressione di due giorni fa sarà sottoposta a un intervento chirurgico con lo scopo di asportare le parti di pelle ormai necrotizzate.
Choc in città. Il tentato omicidio di venerdì ha scosso la comunità olbiese. E in particolare quella del rione di San Nicola, dove Cozzolino e Iannelli abitavano. Una zona che, di recente, ha dovuto fare anche i conti con alcuni attentati: l’incendio di tre auto – nell’ambito di presunti giri di spaccio di droga – davanti alla stessa palazzina, all’angolo tra via Petta e via Eleonora d’Arborea. I due casi, comunque, non sarebbero collegati.
I fatti. Tutto è accaduto nel giro di pochi secondi all’ombra delle case popolari di via Petta, nel rione di San Nicola. Entrambi con precedenti penali, Tony Cozzolino e Davide Iannelli, che abitavano nello stesso palazzo, non erano mai andati d’accordo. La situazione era nota da anni e più volte le forze dell’ordine erano dovute intervenire nella palazzina per sedare le forti tensioni tra i due, che continuavano a scambiarsi dispetti, minacce, denunce, insulti. Venerdì mattina i due sarebbero anche venuti alle mani. A un certo punto, Davide Iannelli ha tirato fuori una bottiglia contenente della benzina e l’ha quindi svuotata addosso a Cozzolino. Poi ha acceso il fuoco con un accendino. Ridotto a una torcia umana, il 49enne olbiese è corso verso la strada per chiedere aiuto. Fondamentale l’intervento di Antonio Dessena, l’autista di un bus dell’Aspo fermo al capolinea che ha spento le fiamme con l’estintore che si trovava a bordo del mezzo. Gli inquirenti dovranno stabilire se si tratti di una aggressione meditata da tempo o se Iannelli abbia perso la testa in preda all'ira. Subito dopo il fatto, il 48enne avrebbe raccontato di aver subito minacce e provocazioni da parte del suo rivale, mentre il legale della vittima sostiene il contrario. Sul caso indaga la squadra anticrimine della polizia di Olbia, guidata dal commissario Lino Collu e coordinata dal vice questore Fabio Scanu.
Le condizioni. Tony Cozzolino era ancora cosciente quando sono arrivati i soccorsi del 118. Trasportato d’urgenza a Sassari, è subito finito in rianimazione. Le sue condizioni sono apparse gravissime. Le ustioni riguardano il 42 per cento del corpo e non il 70 come inizialmente stabilito. In ogni caso, le ustioni sono gravi e profonde – sia di secondo che di terzo grado – e riguardano in particolare il volto, il collo, le braccia e le spalle dell’uomo. Terribili bruciature che sono associate anche ad alcune ustioni alle vie respiratorie, a causa dell’inalazione della fiammata. Tra le altre cose, Tony Cozzolino è arrivato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari con una grave compromissione cardiocircolatoria. Appena sarà possibile, la vittima dell’aggressione di due giorni fa sarà sottoposta a un intervento chirurgico con lo scopo di asportare le parti di pelle ormai necrotizzate.
Choc in città. Il tentato omicidio di venerdì ha scosso la comunità olbiese. E in particolare quella del rione di San Nicola, dove Cozzolino e Iannelli abitavano. Una zona che, di recente, ha dovuto fare anche i conti con alcuni attentati: l’incendio di tre auto – nell’ambito di presunti giri di spaccio di droga – davanti alla stessa palazzina, all’angolo tra via Petta e via Eleonora d’Arborea. I due casi, comunque, non sarebbero collegati.