Olbia, porto turistico al Molo Brin: i lavori inizieranno a novembre
Via libera definitivo al progetto. Il Comune va alla ricerca di nuovi parcheggi
Olbia. C’è il via libera definitivo al nuovo progetto di porto turistico al Molo Brin. I lavori inizieranno il primo novembre 2024. Una data perentoria, dopo che l’ultimo scoglio autorizzativo, quello della Soprintendenza, ha dato l’ok definitivo per i lavori sulle Ex Officine Mameli, considerate bene tutelato. Una notizia che apre due fronti. Innanzitutto quello atteso per il nuovo porto turistico nel centro della città, con l’assegnazione alla Quay Royal, di proprietà dell’imprenditore ed editore Sergio Zuncheddu, di una concessione di 30 anni sulle aree demaniali marittime del Molo Brin, inclusa l’area dell’ex magazzino portuale, per la realizzazione di un approdo per la nautica da diporto.
I parcheggi. Dall’altra parte si apre la questione dell’eliminazione dei parcheggi del Molo Brin, che oggi rivestono grande importanza nel piano viario. Sulle fasi dei lavori e su quanti degli stalli di sosta verranno eliminati, se con vari step del cantiere, al momento non si sa nulla. Ma certamente il Comune dovrà attrezzarsi, perché tra non molto anche l’area del Molo Vecchio e del Bosazza sarà interessata da lavori per realizzare un approdo per il diportismo.
Il via libera. Sulla base del progetto presentato dalla Quay Royal e in ottemperanza all’adeguamento tecnico funzionale al Piano regolatore portuale vigente, approvato nel 2021, le Ex Officine Mameli saranno sottoposte a un’opera di riqualificazione estetica e funzionale, adeguata alle nuove esigenze. Nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza il capannone, una volta recuperato, potrà ospitare gli uffici di gestione del porto, un locale adibito a servizi e un altro per la ristorazione. Provvedimento a chiusura di un iter lungo e complesso che, una volta completati i lavori di riqualificazione degli spazi, trasformerà parte del vecchio porto commerciale di Olbia nel cuore pulsante del diportismo per il segmento dei mega e giga yacht. Circa due anni fa era stata calcolata in un milione e 150mila euro la cifra necessaria per il recupero e la ristrutturazione delle Ex Officine Mameli e l’adeguamento degli arredi e degli impianti della banchina meridionale del Molo Brin e della banchina orientale del Molo Vecchio.
Le aree. A questo punto si aprirà una interlocuzione tra Comune e Autorità di sistema portuale della Sardegna sulle aree attualmente occupate dai parcheggi. Va detto che due anni fa l’Adsp, presieduta da Massimo Deiana, aveva fatto recapitare al Comune una comunicazione urgente per la riconsegna delle aree del Molo Brin e del Molo Vecchio. Si tratta di 2.640 metri quadrati individuati nella parte del molo che dai parcheggi si estende verso il museo e il parco dove si trova la ruota panoramica. Va detto che da allora i rapporti tra gli enti si sono molto rasserenati e il Comune, per primo, condivide la strategicità dell’investimento. E va comunque sottolineato che l’area demaniale del Molo Brin di cui l’Adsp aveva chiesto la riconsegna si estende per 2.640 metri quadrati sui complessivi 20 ettari affidati al Comune. L’ente ha in ogni caso più di 5 mesi di tempo per individuare soluzioni alternative per sostituire i parcheggi del Molo Brin. A partire da quelli alla radice dell’Isola Bianca, che saranno implementati.
Il porto turistico. Per il Molo Brin si partirà dunque con un progetto che dovrebbe vedere sostanzialmente allineati Authority, Comune e imprenditore privato, la Quay Royal di Moys-Marina di Olbia del gruppo Zuncheddu. Non ci sarà un bando di gara, ma la Marina di Olbia-Moys di Sa Marinedda è la sola in campo dopo l’acquisto delle quote della General Port Service srl, con le quali è diventata titolare della Quay Royal, che in dote porta il futuro porto turistico. In pratica, si è ripartiti (o quasi) dallo stesso punto in cui l’iter procedurale si era fermato nel 2014, di fronte a un diniego del Comune, all’epoca targato Giovannelli, che riteneva che sull’area del Molo Brin ci fosse un problema di destinazione d’uso. La Quay Royal aveva messo mano alle carte bollate ricorrendo in tribunale. Allo stesso tempo l’Autorità portuale rimosse l’ostacolo con un adeguamento tecnico funzionale al piano regolatore del porto.