La Nuova Sardegna

Olbia

L’allarme

Olbia, studenti e affitti brevi: «A maggio buttano fuori anche noi»

di Carolina Bastiani

	La prima lezione del corso di ingegneria navale
La prima lezione del corso di ingegneria navale

Anche gli universitari alle prese con l’emergenza abitativa. Criticità anche nei trasporti

21 ottobre 2024
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Olbia. «Dovreste andarvene prima dell’estate». No, non è il ritornello di una canzone riprodotta da un disco rotto, ma è un vero e proprio tormentone: è la risposta più gettonata che famiglie e lavoratori in cerca di una casa in affitto a Olbia si sentono dare da mesi e che sottolinea la volontà dei proprietari di destinarla ai turisti. Una volontà che ora sta mietendo nuove vittime: gli studenti universitari, arrivati in città attratti da un’allettante offerta formativa. Oltre a economia del turismo, la cui presenza è ormai ventennale, sono infatti state inaugurate la triennale in scienze infermieristiche e la triennale in ingegneria navale. Due indirizzi che, stando ai dati forniti da UniOlbia, hanno registrato il numero massimo degli iscritti e delle richieste di ammissione. Desiderosi di accedere a questi corsi di laurea, dunque, diplomati e laureati, sono arrivati da diverse parti della regione, della penisola e di Europa, portando con sé sia la necessità di avere un alloggio dignitoso sia quella di usufruire di servizi di trasporto adeguati.

L’alloggio è stato senz’altro il primo scoglio da superare. Molti studenti hanno faticato a trovarlo. O meglio, hanno faticato a sottostare a determinate condizioni. La prima, la più originale, era di essere donna: «Molto spesso – racconta Samuel Bagatti, studente di ingegneria navale – mi sono sentito dire che non affittavano a studenti o professori uomini, quindi mi hanno escluso». Le altre condizioni proposte – queste a sostegno della parità di genere – erano prezzi molto alti, l’assenza di un contratto o l’affitto con scadenza. Le cifre richieste si aggiravano mediamente intorno ai 350 euro al mese a stanza, spese escluse e in nero: un aspetto, quest’ultimo, che, di fatto, nega agli studenti e alle loro famiglie delle agevolazioni future, come, per esempio, un eventuale rimborso. Inoltre, la possibilità di alloggio veniva, appunto, revocata ad aprile o a maggio, nel migliore dei casi a giugno, nel bel mezzo delle lezioni del secondo semestre o comunque prima della fine della sessione degli esami che, normalmente, termina a luglio. Un ostacolo che Luigi Ecca, anche lui studente di ingegneria navale, aveva pure pensato di aggirare facendo il pendolare da Oristano: «Ho abbandonato subito la disperata idea. Non disponendo di un’auto personale, appoggiandomi ai treni, non sarei mai riuscito a frequentare».

Un’altra questione posta da diversi studenti riguarda l’inadeguatezza dei trasporti, carenti e quasi totalmente assenti durante il fine settimana. Gli studenti di ingegneria navale, invece, hanno segnalato problemi anche durante la settimana: le corse disponibili in pausa pranzo, per esempio, sarebbero insufficienti per andare e tornare dal Geovillage, dove molti di loro hanno scelto di alloggiare, insieme agli studenti delle altre facoltà. Lì, negli alloggi messi a disposizione dal Cipnes Gallura, vigono delle regole precise, diverse da quelle di un’abitazione comune, che gli studenti accettano stipulando un contratto. E proprio il Cipnes, attraverso il presidente Aldo Carta, rassicura su diversi fronti: «Oggi stesso incontrerò una delegazione di studenti per sentire tutte le criticità. Innanzitutto, visto l’aumento esponenziale di fruitori, faremo una nuova valutazione anche sugli spazi comuni, come l’area mensa e ricreativa. In secondo luogo, stiamo già lavorando per rimodulare il servizio trasporti alla nuova numerica. Con l’Aspo non ci sono problemi». A confermarlo è anche il direttore del servizio di trasporto pubblico olbiese, Massimo Putzu: «Siamo a lavoro con la Regione per adeguare i servizi alle nuove esigenze». Aldo Carta si è detto ottimista anche sul numero di stanze per il prossimo anno accademico: «Per il 2025/2026 – conclude – contiamo anche di dare alloggio ad almeno 90 studenti».

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