La Nuova Sardegna

I numeri

Allarme spopolamento, i paesi a rischio resistono grazie agli immigrati

di Silvia Sanna
Allarme spopolamento, i paesi a rischio resistono grazie agli immigrati

Zero nascite e molti decessi nei 31 comuni vicini all’estinzione. Ma in alcuni centri il numero di residenti è in aumento

21 ottobre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Da anni sono sorvegliati speciali, protagonisti di studi e proiezioni sul tema spopolamento. Dieci anni fa c’era chi dava qualcuno di loro per spacciato già entro il 2025: zero abitanti, case vuote, comune fantasma. Previsione sbagliata: batte ancora il cuore dei 31 paesi a rischio di rapida estinzione nell’isola. Anzi, in alcuni casi – pochissimi – batte ancora più forte, grazie al sussulto dato dal lieve aumento dei residenti: si tratta quasi sempre di emigrati di ritorno dall’estero o di trasferimenti da paesi e città vicine. Oppure, a incrementare la popolazione, sono i migranti che vivono nei centri d’accoglienza o che hanno deciso di stabilire lì la loro residenza. C’è per esempio il caso eccezionale di Sini, nell’Oristanese: il piccolo centro della Marmillla in un anno ha conquistato 40 residenti in più (da 480 a 520) nonostante non ci sia stata neppure una nascita. Il merito va agli immigrati (47) che hanno deciso di rimanere in Marmilla. In nessun caso, la tendenza è stata invertita: il saldo nati-morti è sempre a vantaggio di questi ultimi. Complessivamente nell’ultimo anno, nei 31 paesi “a tempo determinato” sono venuti al mondo 57 bambini, neppure due per ciascuno, con molti centri fermi a quota zero nati.

I più a rischio Il più piccolo è Baradili, nell’Oristanese. Ed è anche l’unico che chiude in pareggio: gli abitanti sono 75, esattamente come un anno fa. Nel periodo di riferimento (1 agosto 2023-1 agosto 1024) a Baradili ci sono state zero nascite e un solo decesso. Il pareggio è dovuto all’iscrizione all’anagrafe di una persona in precedenza residente in altro comune. Al secondo posto, come numero di abitanti, c’è Monteleone Rocca Doria: in un anno zero nascite e tre decessi, la popolazione è passata da 104 a 103 unità complice il trasferimento di due immigrati. Terzo posto per Semestene, che però è primo nella classifica del rischio: in un anno la popolazione è scesa da 125 a 120 unità con zero nati, tre decessi e due cancellazioni. Il minuscolo centro del Sassarese, che appena pochi giorni ha festeggiato la nascita di una bimba, è il principale sorvegliato speciale perché è quello in cui l’emorragia di abitanti ha camminato più veloce negli ultimi anni, con una quarantina di residenti persi in poco più di 10 anni. Terzo posto, nel podio dell’estinzione, per Padria: il centro del Meilogu, poco distante da Semestene, il 1 agosto del 2024 aveva 581 residenti contro i 590 del 1 agosto 2023, con un saldo nati morti decisamente negativo: zero a quattordici. A condizionare i numeri finali sono nuove iscrizioni e trasferimenti.

Gli altri Colpisce Anela: zero nati e 13 decessi, tra i centri del Goceano è quello più in difficoltà. Oggi ha 562 residenti. Peggio va Ruinas nell’Oristanese: 1 sola nascita a fronte di 17 morti. E poi Seulo, nel Sud Sardegna: numero di nascite record tra i 31 (6 bambini) ma è record anche di decessi (25). A compensare la situazione sono anche in questo gli immigrati (+26 in un anno). Situazione simile a Mara, nel Sassarese: tra agosto 2023 e agosto 2024 le nascite sono state 5, i decessi 8. Ma il paese ha 10 abitanti in più (536 invece di 526) grazie ai trasferimenti, di cui 16 da altri comuni. Così anche Simala, nell’Oristanese: la popolazione è cresciuta di 5 unità (da 289 a 294) con 1 nascita, 5 decessi e 15 nuove residenze da parte di immigrati. Più 7 anche a Nughedu Santa Vittoria (427 a fronte di 420) con 1 nascita, 3 decessi e 14 new entry. Sussulti, battiti leggeri che allungano la vita.

Primo piano
Siccità

Primo giorno a secco a Siniscola: «Qui è come nel terzo mondo»

di Alessandro Mele
Le nostre iniziative