La Nuova Sardegna

Oristano

La cronaca

Abbattuti due cavalli coinvolti nella caduta dell’Ardia di Sedilo

di Enrico Carta

	Un momento della caduta durante l'Ardia di sabato 6 luglio (servizio fotografico di Francesco Pinna)
Un momento della caduta durante l'Ardia di sabato 6 luglio (servizio fotografico di Francesco Pinna)

Le loro condizioni dopo l’incidente non hanno lasciato scelta alle veterinarie addette al percorso. Altri dieci animali sono ancora sotto controllo, ma non sono a rischio

08 luglio 2024
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Sedilo Due cavalli sottoposti a eutanasia, termine da linguaggio medico-veterinario. L’uomo della strada dice più banalmente che sono stati abbattuti. Le loro condizioni di salute dopo la maxi caduta dell’Ardia di sabato sera non hanno lasciato scelta allo staff veterinario che ha dovuto procedere somministrando loro il farmaco che li ha fatti addormentare per sempre. Un’altra decina di cavalli è invece ancora sotto osservazione, ma fortunatamente sembra essere passato il rischio che si debba procedere con l’estrema azione di far cessare la loro vita. Mentre i vari cavalieri, finiti a terra a poche decine di metri dopo l’inizio della discesa di sabato, si stanno riprendendo seppure con qualche acciacco più o meno importante, per alcuni cavalli la sorte è stata segnata sin dal momento successivo al groviglio di corpi umani e animali che li ha fatti finire in terra.

Questo riaprirà inevitabilmente la discussione sulla scelta di coinvolgere i destrieri in manifestazioni tradizionali, ma comunque rischiose per chi vi prende parte, con la differenza che l’uomo prende la decisione consapevole dei pericoli cui va incontro, mentre i cavalli possono solo assecondare la volontà dei loro proprietari. A dire il vero, però, da anni le regole per l’utilizzo degli animali in giostre equestri sono ferree e prevedono un protocollo chiaro fatto di controlli preliminari e verifiche delle condizioni fisiche dell’animale spesso a ridosso del momento in cui scendono in pista o sui percorsi, a volte con un po’ troppo anticipo rispetto al giorno della manifestazione in cui sono coinvolti. Anche a evento in corso, c’è un’assistenza molto attenta e accurata che prevede la presenza di posti di primo soccorso per le urgenze legate alle condizioni dei cavalli coinvolti in incidenti.

Purtroppo ciò non è stato sufficiente a evitare che si arrivasse sino all’abbattimento dei due animali. A tal proposito, è Giuseppe Sedda, veterinario dell’Asl che dirige la struttura di Igiene, allevamenti e produzioni zootecniche del dipartimento di prevenzione, a spiegare come il sistema funzioni. Dapprima c’è stato l’incarico che in sindaco di Sedilo ha affidato a due veterinarie ippiatre – sono state scelte Elisabetta Sechi e Giulia Puddu –, quindi è stato verificato il rispetto delle norme imposte dalla vecchia Ordinanza Martini, molto conosciuta in provincia anche per le discussioni che creò in seno alla Sartiglia di Oristano, altra manifestazione equestre molto partecipata. «L’Asl interviene solamente all’interno della Commissione per i pubblici spettacoli per l’aspetto legato alla tutela del benessere animale – spiega Giuseppe Sedda –. Il nostro compito è molto ampio e non prevede lo svolgimento di altre funzioni come, ad esempio, la verifica delle condizioni del percorso che è invece affidato a un tecnico che si occupa dello stato del fondo su cui poi si galoppa».

L’équipe veterinaria nominata dal sindaco ha, invece, il compito di svolgere dei controlli in serie sullo stato sanitario degli animali nel periodo che precede la manifestazione. A ridosso dell’evento viene quindi rilasciato un certificato di idoneità. Facendo un paragone, si potrebbe dire che è una procedura che ricalca quelle dei protocolli per gli sportivi che svolgono attività agonistica. La struttura di Igiene, allevamenti e produzioni zootecniche del dipartimento di prevenzione riceve quindi tutta la documentazione e verifica esclusivamente che sia stata rispettata la procedura, mentre la valutazione in senso stretto sulle condizioni dei cavalli la prendono i veterinari nominati per il controllo degli animali dall’organizzazione.

Proprio le due professioniste che erano presenti lungo il percorso hanno prestato i primi soccorsi agli animali, per i quali era stata allestita la clinica di campo per eventuali emergenze. Ci sono anni in cui fila tutto liscio e Ardie in cui, com’è avvenuto sabato 6 luglio, succedono incidenti dapprima con i cavalieri a terra e poi con i cavalli azzoppati. Nella caduta iniziale sarebbero rimasti coinvolti dieci animali, mentre altri cinque avrebbero riportato dei traumi in fasi successive della corsa nel santuario di San Costantino. «La caduta è purtroppo un momento particolare e non prevedibile – spiega ancora Giuseppe Sedda –. L’Ardia è una manifestazione ad alto rischio e può capitare che accadano degli incidenti che tutte le procedure adottate prima dello svolgimento non possono certo evitare. È difficile capire come intervenire per evitare che accadano episodi simili». Intanto proseguono gli accertamenti sanitari e alcuni esemplari sono monitorati in maniera più assidua di altri per condizioni di salute ritenute più preoccupanti. All’Asl giungerà comunque una relazione generale su quanto accaduto: servirà per verificare che tutte le prescrizioni siano state rispettate.

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