La Nuova Sardegna

La grande sete

La siccità flagella la Nurra: «In pericolo duemila aziende»

di Roberto Sanna
La siccità flagella la Nurra: «In pericolo duemila aziende»

Il Consorzio ha convocato un’assemblea pubblica venerdì 17

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Sassari Duemila aziende agricole e agropastorali della Nurra sono a un passo dal collasso. I bacini del Temo e del Cuga sono desolantemente vuoti e la preoccupazione, se non la disperazione, è il sentimento prevalente in questo periodo visto che non possono bastare le poche piogge di queste ultime settimane e ribaltare una situazione a dir poco critica.

Proprio per questo il Consorzio di Bonifica della Nurra ha organizzato per venerdì pomeriggio, con inizio alle 10,30, nella borgata algherese di Guardia Grande, un incontro aperto a tutti per discutere del problema e concordare anche una possibile linea d’azione. Il dibattito è organizzato in collaborazione con Anbi Sardegna nella sala riunioni della borgata di Guardia Grande: «Dopo l’allarme siccità per Baronia, Medio Campidano e Chilivani-Ozieri, la grande sete è arrivata anche nel nord ovest della Sardegna. La situazione è tragica perché il Temo e il Cuga sono all’asciutto per la quota riservata all’irrigazione. Un problema che sta mettendo a serio rischio le produzioni agricole, con gravissime ripercussioni per i coltivatori locali» si legge nella nota di convocazione. Il Consorzio presieduto da Gavino Zirattu, che guida anche l’autorità d’ambito, ha chiamato a raccolta agricoltori, le organizzazioni professionali di categoria, amministratori, sindaci del territorio e consiglieri regionali per illustrare la situazione e trovare insieme le soluzioni per fronteggiare la crisi.

«Siamo nell’incertezza più totale – avverte il presidente Zirattu – e non c’è tempo da perdere. I reflui di Sassari avrebbero potuto garantire dai 12 ai 15 milioni di metri cubi di acqua all’anno, ma ancora manca un Piano di gestioneIl Temo e il Cuga, che di solito veicolano dai 30 a 40 milioni di metri cubi d’acqua, adesso sono fermi a 17. Quando si pensa alla siccità per prima cosa si fa riferimento alle abitazioni ma il vero dramma è nelle campagne. La Nurra è costellata di aziende, è vero che alcune sono piccole, ci sono anche realtà come Sella&Mosca e la Cantina di Santa Maria la Palma che hanno dai sei ai settecento ettari di vigneti irrigui e potete immaginare quanto la situazione rischi di complicarsi. Lo scorso anno, in questo periodo, la situazione era più o meno simile poi una settimana di forti piogge tra gennaio e febbraio ci ha salvato ma non possiamo sempre arrivare a questo punto.

Per Gavino Zirattu uno dei problemi resta «la gestione delle acque reflue. I reflui di Sassari avrebbero potuto garantire dai 12 ai 15 milioni di metri cubi di acqua all’anno, ma ancora manca un Piano di gestione, una battaglia che portiamo avanti da tempo».

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