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Statali, scatta l’aumento in busta paga: ecco di quanto in base a ruolo ed ente

Statali, scatta l’aumento in busta paga: ecco di quanto in base a ruolo ed ente

Si tratta della prima tranche della nuova indennità di vacanza

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A partire da aprile 2024, nelle buste paga dei dipendenti pubblici arriverà un piccolo ma concreto aumento: si tratta della prima tranche della nuova indennità di vacanza contrattuale, uno strumento previsto per compensare la mancata applicazione di un contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) nel periodo tra la sua scadenza e il rinnovo successivo.

L’indennità, come spiega nel dettaglio Il Messaggero, verrà erogata mensilmente fino all’entrata in vigore del nuovo Ccnl 2025-2027, che però non è ancora stato oggetto di trattativa. Le risorse previste sono state definite dalla Ragioneria generale dello Stato (Rgs).

Aumenti in due fasi

 Due le fasi degli aumenti: aprile-luglio e da luglio in poi Da aprile a giugno 2024, l’indennità corrisponderà allo 0,6% dello stipendio tabellare. Da luglio in poi, salirà all’1%.

Gli importi, categoria per categoria

Nelle funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, Enac, Agid, Cnel), gli aumenti mensili lordi saranno i seguenti:

  • Operatori: 16,54 €;
  • Assistenti: 17 € circa
  • Funzionari: 21,14 €
  • Elevate professionalità: 28,86 €
  • Dirigenti di prima fascia: fino a 46,23 €

Importi più alti in alcune specifiche amministrazioni:

  • Enac: fino a 53 € per i dirigenti
  • Sanità: fino a 36,17 € per un dirigente medico, 17,86 € per un assistente, 16,75 € per un operatore
  • Scuola: tra 13,69 € e 36,17 € a seconda del profilo
  • Università: tra 16,64 € e 36,17 €
  • Enti di ricerca: fino a 78,54 € per i dirigenti
  • Funzioni locali (Comuni, Province, Regioni): da 15,24 € (operatori) a 36,17 € (dirigenti e segretari comunali)

Anche il personale delle forze armate e di polizia riceverà il bonus:

  • Capitani dell’esercito: 22,97 €
  • Marescialli: 19,04 €
  • Graduati: circa 16 €
  • Commissari capi di Polizia: 22,97 €
  • Dirigenti generali dei Vigili del Fuoco: 46,73 €
  • Ambasciatori: 87,74 €
  • Prefetti: circa 82 €

In attesa del nuovo contratto

L’indennità si applica in anticipo rispetto alla firma del nuovo Ccnl per il triennio 2025-2027, i cui negoziati non sono ancora partiti. Il motivo? I rinnovi del triennio precedente (2022-2024) non sono stati ancora chiusi in tutti i comparti. Solo quello delle funzioni centrali è stato sottoscritto, a gennaio. I sindacati Cgil e Uil hanno alzato le barricate nei confronti del governo, chiedendo risorse aggiuntive per sanità e enti locali. Al momento, però, i fondi non ci sono.

Rincorsa all’inflazione e dati Aran

Secondo l’ultimo rapporto dell’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), gli aumenti salariali garantiti dai contratti recenti hanno permesso agli stipendi pubblici di tenere il passo dell’inflazione, anche se il costo della vita è cresciuto del 19% dal 2016, contro una crescita retributiva del 16,8% nelle funzioni centrali. Il nuovo contratto 2025-2027, una volta firmato, dovrebbe garantire aumenti tra il 5,4% e il 7,2%. Per le funzioni centrali è atteso un incremento del 7,1%. Nel dettaglio, si stima che tra il 2019 e il 2027: Un impiegato ministeriale riceverà in media 562 € lordi annui di aumento Un infermiere circa 530 € Un dipendente di un ente locale intorno ai 395 € Il costo complessivo dei rinnovi per il triennio 2025-2027 è stimato in 10 miliardi di euro, che salgono a 11 miliardi per il triennio successivo.

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