Disabili, l’incubo dei marciapiedi
In commissione Lavori pubblici il punto della situazione in attesa del Peba
SASSARI. Situazioni a rischio, non solo per i disabili ma anche per gli anziani e i pedoni in genere. Marciapiedi ai quali non si può accedere, o che non ci sono proprio. Come nella zona di via Milano, in corrispondenza dell’abitato di San Simplicio, o della struttura Opera Gesù Nazareno, in via Carlo Felice fino all’ex Istituto Alberghiero, tra i due tratti di Sant’Orsola dall’ingresso del Latte Dolce tra i due passaggi a livello, a Caniga nei pressi dell’Atp. O a La Corte in corrispondenza della fermata del bus dell’Arst.
È una fotografia dettagliata quanto preoccupante quella scattata dalla commissione Lavori pubblici del Comune, presieduta da Francesco Era, dopo l’audizione della presidente della Commissione disabilità Pina Ballore e del vice Giampietro Uleri.
Lo scopo era quello di acquisire materiale conoscitivo al fine di poter valutare eventuali interventi di competenza e, costruire un percorso condiviso fra i vari organi dell’amministrazione. E adottare e programmare tutte le azioni necessarie per rendere operativo il Peba, il pinao per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Che possa finalmente assicurare la piena fruibilità delle strutture pubbliche in città. Progetto a cui lavora anche la disability manager, figura istituita in questo mandato e un nucleo appositamente costituito nel settore dell’assessorato di competenza.
Dalla documentazione visionata sono emerse alcune criticità per il passaggio delle carrozzine anche per mancanza di scivoli, o le difficoltà di pedoni anziani o madri con passeggino in zone ad alta frequentazione quali ad esempio quelle in corrispondenza dell’ospedale di viale Italia e diverse scuole cittadine ed anche nel centro storico. Alcuni marciapiedi sono poi troppo stretti e talvolta vi sono pali dell’illuminazione nel mezzo del camminamento che non consentono di proseguire nel percorso. IN molte zone, come quelle di via Milano, San Simplicio, via Carlo Felice, o molte borgate, l’accesso ai marciapiedi è impossible. O peggio i marciapiedi sono assenti.
«La Commissione – spiega il presidente Era – preso atto delle sempre più esigue risorse a disposizione, raccomanda di promuovere ulteriori progetti dedicati come quelli già presentati per la sistemazione di via Milano, ma anche di dare priorità all’esecuzione delle opere urgenti ed indispensabili per la fruizione di tutti i cittadini delle strutture in città. Alcuni interventi certamente, almeno in parte, possono essere realizzati con il sistema dell’accordo quadro. Dove, con tale strumento non possa essere garantita l’esecutività delle opere per l’eliminazione del pericolo e delle criticità emerse, si chiede di fare ricorso ad eventuale richiesta di mutuo sufficiente per poter portare avanti i lavori necessari».