La Nuova Sardegna

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L’intervista

Fabio Vacca, re dei fornelli che innova la “cucina vegetale”

di Enrico Gaviano
Fabio Vacca, re dei fornelli che innova la “cucina vegetale”

«Quando preparo nuove pietanze il mio obiettivo è quello di regalare ai clienti le sensazioni che danno le carni i pesci e i formaggi»

01 novembre 2024
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È un percorso difficile quello di uno chef che dedica tanta passione per la cucina veg. Ci si scontra con luoghi comuni duri a morire. Anche in Sardegna. Fabio Vacca, 38 anni, originario di Bonarcado, fra gli chef fra i più conosciuti nell’isola, si è addentrato con forza in questa cucina che lui definisce vegetale.

«È una sfida – sottolinea – preparare dei piatti di alto livello senza carni e pesci o fare dei dolci senza uova. Ma è anche una cucina a livello tecnico molto complessa. Perché devi recuperare proteine , grassi e albumine: per farlo solo con frutta e verdure serve tanto studio». Fabio Vacca vanta un percorso professionale di altissimo livello: dopo l’Alberghiero di Alghero, ha lavorato a Saint Moritz, Parigi, Dublino, Strasburgo in vari hotel e ristoranti di lusso, e successivamente con altri chef stellati come Oliver Piras e Claudio Sadler.

Attualmente lavora a Valle dell’Erica, in Gallura: è l’executive chef di una struttura con 5 ristoranti e una brigata di 35 persone nelle cucine. In precedenza si è impegnato in suggestivi resort sempre in Gallura e proprio da queste esperienze è arrivato forte il richiamo della cucina vegetale. «Quando hai clienti che stanno in un hotel per 10, 15 giorni - dice - e sono vegetariani o vegani, allora a tavola non gli puoi certo proporre cosette semplici per tutta loro vacanza. Da lì è nata la mia voglia di creare piatti gustosi esclusivamente con ingredienti vegetali».

Fabio Vacca è stato talmente bravo e accurato nel prepararsi che è riuscito a essere finalista per due volte nel Festival internazionale vegetariano, promosso da Pietro Lemann, chef che è considerato un autentico guru in materia. «Va chiarito che sono un onnivoro - precisa -, mangio tutto e dunque conosco bene i sapori. E il mio obiettivo nella preparazione di nuove pietanze è quello di regalare ai clienti le sensazioni che danno le carni, i pesci e i formaggi. Perché i vegetali riescono a dare tante soddisfazioni a livello gustativo. Giusto dare a chi siede a tavola un’esperienza completa. E questi piatti danno risultati ottimi».

Vacca ci tiene però a precisare che la sua filosofia ai fornelli è sempre la stessa. «La mia cucina segue la territorialità e la stagionalità. E la tradizione. Perché non va dimenticato che in passato da noi si mangiava poca carne e nella dieta c’erano tanti vegetali a cominciare dai legumi». La sua specializzazione è cresciuta talmente tanto che collabora con l’azienda Veghu di Bidonì in provincia di Oristano che produce formaggi, mozzarelle e ricotte interamente vegetali.

«Si fanno le cagliate utilizzando latte di frutta secca come mandorle o anacardi. Si possono fare anche formaggi, erborinati o ricotta affumicato. Venendo incontro anche a certi tipi di intolleranze come quelle al lattosio». Con queste competenze fare menù appetitosi e semplice e divertente. «Una proposta? Come antipasto - elenca Fabio - un tortino di ceci con un’insalata di cicoria e pesto di finocchietto selvatico. Primo piatto un raviolo di mandorla affumicata. Secondo piatto: brasato vegetale, con sedano rapa in forno e la crosta creata con pane grattugiato, demi glace con soia e salsa di pomodoro e il tartufo. Il dolce: pabassino con crumble di frutta secca, sorbetto alle spezie e latte di mandorle; copertura con una meringa fatta con l’acqua di ceci e i diavoletti colorati». A fine mese Fabio Vacca chiude la stagione alla Delphina ma non si ferma. La sua cucina si potrà gustare per due mesi al Pop-up creato a Cucina-eat in piazza Galilei, a Cagliari, ristorante che è anche segnalato sia da Michelin che dal Gambero Rosso. «Una bella sfida - ammette - che non vedo l’ora di cominciare».

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