La Nuova Sardegna

Baffo folto, giacca vintage, corsa continua e ritornelli sotto la pioggia. L’ultimo videoclip di Marco Mengoni, quello del singolo “Mandare tutto all’aria”, gioca con l’estetica anni ’80 e con un approccio che si rifà «al teatro». In video «scene di vita quotidiana, astruse dal contesto reale e riportate in uno spazio vuoto».

Il sodalizio

Roberto Ortu, quando ha pensato di mettere in immagini la musica, è partito «da un monologo di un film bellissimo di Elio Petri, una sequenza continua e una carrellata in loop». Cagliaritano, 33 anni, Roberto Ortu è il regista di “Mandare tutto all’aria”.

Ma il sodalizio con Marco Mengoni non è una novità. Tre anni fa la prima collaborazione per il singolo “Ma stasera”, girato nell’arcipelago della Maddalena, nel 2023 per “Due vite”, brano con cui Mengoni ha vinto Sanremo, Ortu ha scelto le dune di Piscinas. Sul set «Come nasce un videoclip? Il primo momento è quello dell’ascolto del brano, da lì ci scambiamo le idee – racconta il regista sardo –, per fortuna devo dire che c’è sempre stata fiducia nei miei confronti, nelle mie proposte». I tempi sono stretti, «per quest’ultimo singolo abbiamo girato in un giorno, “Due vite” è nato pochi giorni prima del festival di Sanremo».

Art director

Roberto Ortu è anche il regista di “Proiettili”, il brano di Elodie e Joan Thiele che un anno fa ha vinto il David di Donatello grazie al film “Ti mangio il cuore”. Ma è stato anche regista di brand come Dolce e Gabbana, Gucci, Dior, Antonio Marras. E ancora, ora si sta occupando delle produzioni visive della cantautrice Joan Thiele, che dalla scena underground dell’indie italiano sarà una delle rivelazioni della prossima kermesse sanremese. «Ho lavorato al collettivo della direzione artistica degli ultimi video e sono contento: lei è davvero un’artista interessante. A Sanremo porterà la musica suonata dal vivo, lei è una chitarrista perciò ha un approccio alla musica analogico».

Progetti

La storia di Roberto è quella del talento che cresce sotto casa e poi vola oltremare ma trova sempre un modo per tornare. Dopo il liceo classico studia allo Ied di Cagliari e poi si specializza con esperienze all’estero. Ma nei suoi video la Sardegna torna di continuo. Così con Mengoni, così per Marras, tra Barumini e il Montiferru. «In realtà uso il mio lavoro per conoscere luoghi dell’isola che non ho mai visto», scherza Ortu. Questo ultimo singolo arriva dopo un anno e mezzo di studio. «Sì, mi ero fermato per concentrarmi sulla ricerca». Ma le idee corrono veloci. e ancora una volta in Sardegna: «Sono alla ricerca di fondi per aprire un cinema a Cagliari, e poi mi sto occupando di un progetto che diventerà un film, ma su cui non posso ancora dire molto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA