La tradizione a tavola: ricotta e porcetto ed è subito festa
Nato negli anni 90 nelle campagne di Stintino l’Agriturismo Depalmas offre un menu tipico a base di carne in cui ogni piatto racconta una storia di famiglia
C’è un angolo di Sardegna dove il tempo sembra essersi fermato, e dove ogni piatto racconta una storia fatta di terra, famiglia e tradizioni. È qui, tra il profumo del mirto e il silenzio della campagna stintinese, che sorge l’Agriturismo Depalmas, un luogo in cui la Pasqua si celebra ancora come una volta: attorno a una tavola imbandita con i sapori genuini dell’isola, quelli che parlano di stagioni, memoria e orgoglio contadino.
Massimo Depalmas, uno dei tre fratelli che oggi gestiscono l’agriturismo, ci racconta la storia di questo posto speciale. «I miei genitori hanno aperto l’attività nel 1992 – spiega –. Mio padre lavorava in campagna e un giorno decise di portare i prodotti della sua azienda agricola in tavola: nasce così l’idea dell’agriturismo».Dal 2010 sono i figli – Massimo, Daniele e Fabrizio – a portare avanti l’attività, mantenendo intatta la filosofia iniziale: valorizzare i prodotti della terra, puntare tutto sul chilometro zero, e offrire un’esperienza gastronomica che parli sardo in ogni dettaglio. In occasione della Pasqua, il menù proposto dall’Agriturismo Depalmas è un vero e proprio inno alla cucina tradizionale, preparato con ingredienti fatti in casa e una cura quasi artigianale.
«Il 95% di ciò che serviamo lo facciamo noi – afferma con orgoglio Massimo –. D’inverno ci dedichiamo all’attività agricola e all’allevamento, facciamo le provviste che poi useremo durante la stagione estiva. È un ciclo che si ripete ogni anno». Il pranzo pasquale si apre con un ricco antipasto che racchiude i sapori forti e intensi della Sardegna rurale. Si comincia con una selezione di salumi: salsiccia di maiale, guanciale, pancetta, coppa e lardo, tutti prodotti a partire dai suini allevati in azienda. Lavorati con metodi tradizionali, stagionati con pazienza, questi insaccati sono il frutto di una lavorazione che non ammette scorciatoie. A impreziosire il tagliere, un altro piatto tipico: i piedi di maialetto in agliata. Completa la serie di antipasti una ricotta fresca e pecorino. I primi piatti sono un omaggio alla pasta fatta in casa, un altro baluardo della cucina di famiglia. Ravioli di ricotta, conditi con un sugo semplice e accanto a loro, le caserecce con asparagi, pancetta croccante e pomodorini. Il cuore del menù, però, batte forte nei secondi piatti, dove si celebrano due protagonisti indiscussi della tradizione sarda: il maialetto e l’agnello. Il porcetto al forno, aromatizzato al mirto selvatico, è il simbolo per eccellenza della festa.
«Non può mai mancare – sottolinea Massimo – è il piatto forte». La carne, cotta lentamente per ore, risulta tenera, profumata e avvolgente, mentre il mirto regala una nota aromatica inconfondibile. Al suo fianco, l’agnello in umido con le olive, un piatto che racconta l’anima contadina del territorio. A completare il pranzo, dolcetti tradizionali e frutta di stagione. In abbinamento ai piatti, l’agriturismo propone il vino La Giara, prodotto da una piccola cantina di Usellus, nell’oristanese. Una scelta che riflette appieno lo spirito del luogo: privilegiare le piccole realtà locali, ricercare la qualità, curare ogni minimo particolare.
«Tutto è ricercato – dice Massimo – Non lasciamo nulla al caso». All’Agriturismo Depalmas, la Pasqua non è soltanto una ricorrenza religiosa: è un’occasione per condividere il frutto di un anno di lavoro, per accogliere ospiti e farli sentire parte della famiglia. È un rito che si rinnova nel rispetto delle tradizioni, senza cedere alle mode passeggere. «Abbiamo mantenuto negli anni lo stesso menù – conclude Massimo –. Perché è quello che ci rappresenta, quello che i nostri ospiti amano. Ed è questo, in fondo, il senso più profondo della nostra cucina».