La Nuova Sardegna

Cagliari

Sos carceri

Detenuto si toglie la vita, Calligaris: «Troppe persone fragili dietro le sbarre»

di Luciano Onnis
Detenuto si toglie la vita, Calligaris: «Troppe persone fragili dietro le sbarre»

La presidente di Socialismo diritti riforme interviene sul caso dell’istituto penitenziario di Uta

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Uta  Primo suicidio di un detenuto nel nuovo anno nel carcere mandamentale di Uta, dove un recluso di 49 anni originario di Uras si è tolto la vita impiccandosi. Nonostante l’immediato tentativo dei medici del 118, allertati dagli agenti penitenziari, non c’è stato nulla da fare per salvarlo.

L’uomo aveva più volte manifestato grave disagio con atti di autolesionismo per cui era costantemente monitorato. L’estremo atto, che ha suscitato vivo sgomento nell’Istituto, si è verificato intorno alle 5 di questa mattina 11 gennaio. «Questo primo suicidio del 2025 nella casa circondariale di Uta - afferma con amarezza Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme ODV - riporta l’attenzione sulle gravi condizioni di sovraffollamento. Non si può più tacere su quanto avviene nei nostri istituti penitenziari, dove persone fragili, nonostante l’impegno degli operatori, non possono stare dietro le sbarre. Occorrono serie iniziative per garantire il diritto alla salute in luoghi adeguati ai bisogni di chi è in difficoltà per problematiche psichiche. Senza un intervento concreto, temo che andremo incontro ad altri episodi drammatici». 

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