Caso Berlusconi, il gip dispone il sequestro delle foto di Zappadu
Gli oltre 5mila scatti realizzati da Antonello Zappadu alla villa del premier violerebbero la privacy. La notizia è stata confermata dall'avvocato Saitta, ma il provvedimento potrebbe non essere eseguito se le foto - come dichiarato dal reporter - si trovassero in Colombia
24 giugno 2009
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Dovranno essere sequestrate le fotografie, del fotoreporter Antonello Zappadu. L'ha disposto il giudice delle indagini preliminari di Tempio Pausania, Vincenzo Cristiano, accogliendo l'istanza del pm Elisa Calligaris, secondo la quale le immagini sono il risultato di una condotta illecita con intrusione nella vita privata di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti, attraverso un potente teleobiettivo che di fatto avrebbe violato privacy all'interno di Villa Certosa.
La notizia è stata confermata dall'avvocato Franco Luigi Satta, che affianca nella causa Nicolò Ghedini. "E' stata accolta la nostra richiesta di sequestro delle oltre cinque mila foto di cui in più occasioni ha parlato Zappadu e di quelle eventualmente in suo possesso riconducibili alla medesimo comportamento - ha spiegato il penalista sardo che ha appreso stamani in Tribunale della decisione assunta nella tarda serata di ieri dal Gip -. Se le foto si dovessero trovare realmente in Colombia sarà però difficile eseguire il provvedimento".
Il fotoreporter - che ha detto al telefono di non essere stato ancora informato della decisione del Gip - aveva, infatti, reso noto nei giorni scorsi che tutti gli scatti erano stati ceduti a un'agenzia con sede in Colombia.
Il 18 giugno gli atti dalla Procura di Roma sono stati trasferiti a quella tempiese e nel fascicolo si ipotizzano i reati di violazione della privacy e tentata truffa. A questi i legali del premier hanno aggiunto il provvedimento del garante per il trattamento dei dati personali.
La notizia è stata confermata dall'avvocato Franco Luigi Satta, che affianca nella causa Nicolò Ghedini. "E' stata accolta la nostra richiesta di sequestro delle oltre cinque mila foto di cui in più occasioni ha parlato Zappadu e di quelle eventualmente in suo possesso riconducibili alla medesimo comportamento - ha spiegato il penalista sardo che ha appreso stamani in Tribunale della decisione assunta nella tarda serata di ieri dal Gip -. Se le foto si dovessero trovare realmente in Colombia sarà però difficile eseguire il provvedimento".
Il fotoreporter - che ha detto al telefono di non essere stato ancora informato della decisione del Gip - aveva, infatti, reso noto nei giorni scorsi che tutti gli scatti erano stati ceduti a un'agenzia con sede in Colombia.
Il 18 giugno gli atti dalla Procura di Roma sono stati trasferiti a quella tempiese e nel fascicolo si ipotizzano i reati di violazione della privacy e tentata truffa. A questi i legali del premier hanno aggiunto il provvedimento del garante per il trattamento dei dati personali.