La Nuova Sardegna

Oristano

La protesta

Da dieci mesi in attesa della casa, l’odissea di un invalido civile

di Michela Cuccu

	Le case popolari di via Alghero a Oristano
Le case popolari di via Alghero a Oristano

Il racconto: «Da due anni sono ospite di un’amica. L’abitazione mi spetta, è un mio diritto»

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Oristano Dice che la casa il Comune gliel’ha assegnata dieci mesi fa. Il problema è che ancora non gli è stata consegnata. Giorgio Sanna, 60 anni, invalido civile dopo due ictus cerebrali che hanno lasciato segni evidenti, non ce la fa più ad aspettare. Per questo motivo ieri mattina, venerdì 10 gennaio, ha dato appuntamento ai giornalisti al primo piano di Palazzo degli Scolopi. È lì che era pronto a restare, seduto all’ingresso di uno degli uffici dei Servizi sociali, sino a che non gli fossero state consegnate le chiavi di quella casa tanto attesa quanto necessaria. «Non posso più aspettare – ha spiegato il pensionato mentre attendeva di essere ricevuto dalla funzionaria dell’Ufficio per le politiche della casa –. Da due anni sono ospite di un’amica, ma non posso restarci all’infinito. La casa è un mio diritto e me la devono dare. Non chiedo soldi: non ne ho mai chiesto». Racconta di aver spiegato più volte all’Ufficio dei Servizi sociali di non poter più continuare a farsi ospitare da amici. «La soluzione che mi era stata prospettata a questo punto era di stare in albergo a spese del Comune. Il problema che ci sarei potuto andare solo a dormire e che per il resto della giornata sarei dovuto restare fuori a vagabondare per la città. Ma io non sono un barbone e nemmeno lo voglio diventare», ha spiegato Sanna, che ha aggiunto: «Ogni volta che chiedo notizie dell’appartamento che mi è stato assegnato mi danno una risposta diversa. Mi dicono che ci sono lavori in corso, il giorno dopo mi fanno sapere che non hanno le chiavi. Io però sono andato dal sindaco che mi ha detto che la casa è pronta. Ecco perché sono qui davanti all’ufficio che aspetto di essere ricevuto».

Attendere però, non gli è servito a molto: ieri l’ufficio non era aperto al pubblico e lui, sesto nella “vecchia” graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, dovrà ancora aspettare. Roberta Vinci, l’impiegata dell’ufficio delle politiche per la casa, è gentile. Spiega ai giornalisti che nella palazzina di via Alghero dove c’è l’alloggio comunale nel quale Giorgio Sanna attende da dieci mesi di poter entrare, sono in corso lavori di ristrutturazione. «Solo quando saranno terminati e ci rilasceranno le autorizzazioni di legge, potremo finalmente consegnare la casa». Quello di Giorgio Sanna, non è certo un caso isolato: altri come lui attendono da tempo un alloggio popolare. Ma le case da assegnare sono pochissime a fronte di centinaia di richieste. «Per la nuova graduatoria ci sono 380 domande», conferma l’impiegata. Un numero che sembra esorbitante per una città di 31 mila abitanti. Giorgio Sanna è dal 2021 che aspetta un alloggio. In Comune spiegano che gli erano state proposte tre abitazioni dell’agenzia Area che lui aveva rifiutato. «Certo: erano autentici tuguri», dice il pensionato. Al terzo rifiuto gli è stato proposto un alloggio comunale. Soluzione che andava a pennello per Sanna, peccato che però l’edificio avesse necessità di interventi di riqualificazione che sono ancora in corso.

L’assessora comunale ai Servizi sociali, Carmen Murru, conferma tutto. Spiega che gli uffici sono a conoscenza della situazione ma che tuttavia, sarebbe impossibile trovare una scorciatoia per consegnargli le chiavi di casa. Dice anche che l’intervento di riqualificazione dell’edificio è stato reso possibile attraverso il Pnrr. «I lavori sono a buon punto ma non sono conclusi – spiega l’assessora – solo quando gli uffici riceveranno tutte le certificazioni previste dalla legge, il signor Sanna potrà entrare nella sua casa. Prima non è proprio possibile. Purtroppo – ha aggiunto – di case popolari ce ne sono pochissime e i Comuni non hanno gli strumenti per far fronte alle richieste di alloggi. Ma è la Regione che deve investire».

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